Si è concluso il collocamento di una nuova emissione del basket bond della serie Viveracqua Hydrobond, coordinata da Banca Finint a sostegno dei piani di investimento di 6 dei gestori del servizio idrico integrato consorziati, per un valore complessivo di 148,5 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa). L’emissione obbligazionaria sosterrà un piano che prevede investimenti complessivi per 350 milioni a favore del servizio idrico veneto.
L’operazione si configura come un private placement di abs effettuato dallo spv Viveracqua Hydrobond 2022 srl il quale a sua volta, sottoscrivendo le emissioni dei singoli gestori, consente di finanziare in modo innovativo i piani d’investimento delle sei società emittenti (Acque del Chiampo, Acque Veronesi, BIM Gestione Servizi Pubblici, ETRA, Livenza Tagliamento Acque e Piave Servizi), attive in più di 290 Comuni con oltre 2,3 milioni di abitanti, grazie a una rete di acquedotti superiore ai 22.000 chilometri. Nello specifico, sono previsti interventi di miglioramento sulle reti fognarie e gli impianti di depurazione.
Secondo quanto risulta a BeBeez l’operazione, il cui collocamento è iniziato il 21 febbraio scorso, si articola su due tranche di cui una, in scadenza il 21 febbraio 2046, offre una cedola semestrale del 3,55%, mentre l’altra, in scadenza il 21 febbraio 2038, offre un coupon del 3,46%. Le tranche sono state sottoscritte da Banca Europea per gli Investimenti (BEI), Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Kommunalkredit Austria AG (Kommunalkredit). Le tre istituzioni avevano già sottoscritto alcune tranche della precedente emissione di Viveracqua avvenuta nel 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
Banca Finint e lo Studio Legale Cappelli RCCD hanno agito in qualità di arranger, collocatori e consulenti legale dell’operazione. BEI e CDP sono state assistite dallo studio legale Legance, mentre Kommunalkredit è stata assistita da un team dedicato dello Studio Legale Cappelli RCCD. Lo Studio Pirola Pennuto Zei ha assistito i gestori nei loro processi deliberativi.
Si tratta della quarta operazione della serie Hydrobond, dopo quella del 2014 per un valore di 150 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), tradotti in oltre 341 milioni di investimenti realizzati; quella del gennaio 2016 da 77 milioni (si veda altro articolo di BeBeez), tradotti in oltre 197 milioni di investimenti realizzati; e quella di fine ottobre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), a supporto di 700 milioni di investimenti pianificati. Le prime due operazioni erano state condotte attraverso l’spv di cartolarizzazione Viveracqua Hydrobond 1 spv srl mentre la terza era stata condotta dall’spv Viveracqua Hydrobond 2020 srl. Tutte e tre erano state strutturate dall’advisor Finint.
I titoli abs emessi nel luglio 2014 erano stati sottoscritti dalla Banca Europea per gli Investimenti, Veneto Banca, il Fondo Pensione Solidarietà Veneto e BCC Brendola. I gestori coinvolti emittenti dei minibond cartolarizzati erano stati: Acque del Basso Livenza, Acque del Chiampo, Acque Vicentine, Alto Vicentino Servizi spa, Azienda Servizi Integrati, Bim Gestione Servizi Pubblici, Centro Veneto Servizi ed Etra. Veneto Sviluppo aveva fornito una garanzia da 6 milioni di euro (credit enhancement) a copertura delle prime perdite, che si era sommata a una disponibilità di cassa messa a disposizione dagli emittenti al veicolo di cartolarizzazione, per una garanzia totale pari al 20% dell’emissione.
L’emissione del 2016 aveva invece come sottostanti 5 minibond (emessi da altrettanti gestori aderenti a Vivereacqua e cioè da Polesine Acque spa per 12 milioni, Alto Trevigiano Servizi srl per 30 milioni, Acque Veronesi scarl per 20 milioni, Azienda Gardesana Servizi spa per 8 milioni, BIM Gestione Servizi Pubblici spa per 7 milioni) per un totale di 77 milioni di euro, con cedola 3,6% e scadenza luglio 2034 con struttura amortizing. Veneto Sviluppo aveva fornito una garanzia a copertura delle prime perdite e le abs erano state sottoscritte da Banca Europea degli Investimenti, Banca Finint e il fondo pensione Solidarietà Veneto.
Infine l’emissione del 2020 aveva coinvolto sei gestori del consorzio: Acquevenete spa, Alto Trevigiano Servizi srl, Azienda Gardesana Servizi spa, Livenza Tagliamento Acque spa, Piave Servizi spa e Viacqua spa. Come nei casi precedenti, l’operazione era avvenuta attraverso una cartolarizzazione di bond emessi da ciascuno degli emittenti partecipanti, con la differenza, però, che quella volta i sei gestori avevano emesso tre bond ciascuno con scadenza diversa (uno con vita legale pari a 24 anni, uno a 17 anni e uno a 14 anni, diversi anche per tasso d’interesse), per un totale quindi di 18 bond, tutti interamente sottoscritti dall’spv. A sottoscrivere le abs erano stati: la Banca Europea per gli Investimenti per tutti i titoli a 24 anni (124 milioni di euro cioé il 50% del totale finanziato); Kommunalkredit Austria per tutti i titoli a 17 anni (74 milioni); e Cassa Depositi e Prestiti per parte dei titoli a 14 anni (30 milioni), insieme ad altri investitori istituzionali per ulteriori 20 milioni, che sono Volksbank, Banco di Desio e della Brianza, Fondo Pensione – Solidarietà Veneto e Banca Valsabbina.
Sotto la presidenza di Monica Manto, Viveracqua è un progetto stabile di collaborazione tra 12 gestori del servizio idrico integrato, con sede in Veneto, che mettono a disposizione dei cittadini e dei territori il valore aggiunto ottenuto grazie alle maggiori dimensioni e all’aumento della capacità competitiva. Le aziende idriche consorziate in Viveracqua sono tutte a totale proprietà pubblica, non quotate in borsa, titolari di affidamenti in house da parte degli enti locali, con bilanci in attivo e una gestione industriale del servizio. Si caratterizzano per le dimensioni medio-piccole, che garantiscono la vicinanza ai territori. Dal 2013, i 12 gestori di Viveracqua operano in sinergia anche nel campo degli acquisti. Attraverso la Centrale Unica di Committenza, le aziende centralizzano i fabbisogni, le procedure di gara e le modalità di selezione dei fornitori.
Ha commentato Monica Manto: “Il rinnovamento delle infrastrutture idriche è strategico per lo sviluppo dei nostri territori e per il conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 che riguardano l’uso sostenibile dell’acqua. Il supporto fornito da chi sceglie di investire nelle nostre obbligazioni è essenziale per raggiungere nei prossimi anni importanti traguardi ambientali. Grazie a questa nuova emissione di obbligazioni prenderanno il via importanti opere di miglioramento di fognature e depuratori nel Veneto e in parte del Friuli-Venezia Giulia.