L’industria italiana è troppo legata al credito bancario. Un problema che va affrontato sia con fonti di finanziamento alternative sia con una struttura più flessibile delle imprese stesse. Lo ha detto ieri il direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, in occasione della presentazione a Milano del rapporto annuale “L’economia della Lombardia” (scarica qui il Rapporto di Banca d’Italia).
“La dipendenza delle imprese dal credito bancario è un problema su scala europea, ma in Italia è accentuato. Bisogna far crescere il ruolo degli investitori finanziari alternativi, dai fondi di private equity al venture capital, che per loro natura si prendono rischi diversi dalle banche”, ha detto Rossi, che ha invitato le imprese a superare le rigidità strutturali che oggi le caratterizzano e che tengono lontani nuovi invesitori.
Per quanto riguarda le mosse del governo, Rossi plaude all’iniziativa ‘Finanza per la crescita’ con cui ci si propone di predisporre finanziamenti per le piccole e medie imprese, singolarmente o raggruppate in appositi strumenti.
Il rapporto di Bankitalia sull’economia lombarda ha evidenziato, in particolare, un calo dei finanziamenti alle imprese lombarde (-4,5% nei 12 mesi a marzo 2014) maggiore di quello nazionale, ma nello stesso tempo mostra la loro capacità di accesso ai mercati. “Le imprese, specie quelle di maggiori dimensioni, hanno diversificato le fonti di finanziamento, facendo maggiore ricorso all’emissione di obbligazioni sui mercati. Gli interventi di private equity e venture capital si sono fatti più frequenti l’anno passato, ma gli importi complessivi sono rimasti estremamente limitati, in particolare nei confronti di aziende nelle prime fasi di sviluppo (early stage)”, si legge nel Rapporto, che precisa che “nell’ultimo biennio si è assistito a una forte ripresa del ricorso all’indebitamento obbligazionario: i fondi raccolti da aziende con sede in Lombardia sono stati pari a 12,1 miliardi di euro nel 2013 (13,1 miliardi nel 2012; meno di 4 nel 2011); al netto dei rimborsi effettuati, le emissioni nette sono state pari a 6,9 miliardi (4,9 nel 2012 e 0,7 nel 2011)”.