E’ stato bello ricco il terzo trimestre dell’anno per il gruppo Moby che ieri in conference call ha presentato i conti ad analisti e investitori. L’appuntamento era molto atteso dopo il disappunto che era circolato sul mercato lo scorso settembre alla presentazione dei dati semestrali.
I nuovi numeri hanno rassicurato il mercato che peraltro già da qualche giorno aveva iniziato a supportare nuovamente il prezzo del bond da 300 milioni quotato da Moby alla Borsa del Lussemburgo lo scorso febbraio. Il bond infatti ieri ha chiuso in rialzo a quota 95,35 centesimi dai 94,7 centesimi di venerdì 9 dicembre e dai minimi attorno a 91 che erano stati toccati a novembre.
A parte la notizia della joint venture con la russa St. Peter Line annunciata nei giorni scorsi e ben accolta dal mercato, Moby nel terzo trimestre ha tenuto botta, seppure in un mercato difficile che ha visto un calo dei ricavi rispetto all’anno scorso, ed è riuscito a ridurre i costi e quindi mantenere una ricca marginalità.
MF Milano Finanza riporta oggi che l’ebitda dei nove mesi, infatti, si è attestato a 129,4 milioni pari al 28,9% del fatturato che è stato di 448 milioni e i numeri del periodo luglio-settembre hanno pesato in maniera importante con un ebitda di 100,2 milioni nei tre mesi a fronte di 231,5 milioni di ricavi.
Il terzo trimestre peraltro è da sempre il periodo più ricco dell’anno per Moby, visto che il gruppo di traghetti, al quale fa capo anche Tirrenia -Cin e controllato dalla famiglia Onorato, capitalizza la grande attività derivante dal turismo estivo.
Certo, l’anno scorso le cose erano andate molto meglio , visto che nei tre mesi i ricavi erano stati 256,9 milioni con un ebitda di 110,7 milioni, il che aveva portato i ricavi dei nove mesi a 506,4 milioni con un ebitda di 154,3 milioni per una marginalità del 30,5%.
Numeri che, ha detto il top management di Moby durante la conference call, permetteranno di chiudere l’anno con una leva inferiore alle 4,4 volte l’ebitda. Una previsione, questa, che è in miglioramento rispetto alle linee guida che erano state date lo scorso settembre che indicavano una leva di 4,4-4,5 volte l’ebitda.
Storicamente i nove mesi contano per il 98% dell’ebitda rettificato di Moby che in tutto l’anno scorso si era attestato a 165 milioni. Considerando un contributo leggermente negativo del quarto trimestre in termini di marginalità il management si aspetta quindi di chiudere l’anno con un ebitda superiore ai 120 milioni e con un maggiore ricorso alla leva.
Il debito finanziario netto si era attestato a 460,5 milioni a fine settembre in calo dai 478,2 milioni di fine giugno ma appunto la stagionalità del business porta sempre la leva del gruppo a salire a fine anno. In ogni caso, tenuto conto di tutto questo, la leva sarà compresa tra le 4 e le 4,4 volte l’ebitda e quindi con i covenant finanziari saranno rispettati con un certo margine di sicurezza,