E’ arrivata finalmente la scorsa settimana la firma dell’accordo tra Unicredit e Fortress Investment Group per la cessione a Fortress dell’intera partecipazione di Unicredit in Unicredit Credit Management Banks spa (Uccmb), incluso un portafoglio di sofferenze per un valore lordo di circa 2,4 miliardi di euro (scarica qui il comunicato stampa).
Quanto a Prelios, da sempre indicato in coppia con Fortress sul deal, contestualmente ha siglato con Fortress un accordo di partnership industriale nella gestione di parte del portafoglio.
L’operazione (in cui Unicredit è stata assistita da Ubs e dagli avvocati di Gianni Origoni Grippo Cappelli & Partners, mentre Fortress e Prelios sono stati seguiti da Mediobanca e Rothschild e sul piano legale da Legance) sarà conclusa ragionevolmente entro il secondo trimestre dell’anno, a valle delle necessarie autorizzazioni regolamentari.
Altri dettagli dell’operazione non sono stati resi noti. Tuttavia, secondo le ultime indiscrezioni, le cifre sono analoghe a quelle circolate lo scorso novembre, che indicavano per la piattaforma di gestione dei crediti un valore di circa 300 milioni, mentre il portafoglio di crediti ceduto (che allora si immaginava di 2,5 miliardi) veniva valutato al prezzo del 10% e quindi un totale di 250 milioni, per 550 milioni complessivi (si veda altro articolo di BeBeez).
Pochi giorni prima dell’annuncio del tanto atteso passaggio di mano di Uccmb e di parte del suo portafoglio crediti, HIG Capital ha invece annunciato il suo secondo investimento in Italia. L’asset manager Usa, che ha una consolidata esperienza nel credito, ha infatti acquisito un portafoglio di 52 mutui residenziali e commerciali in sofferenza dai libri di Cassa di Risparmio di Cesena tramite una cartolarizzazione strutturata con Eidos Partners (scarica qui il comunicato stampa). In giugno HIG aveva acquistato un portafoglio di NPLs da CariRavenna.
Il tema dei crediti deteriorati (non performing loan) immobiliari, è uno dei più sentiti dalle banche italiane, visto che a fine settembre 2014 rappresentavano ancora ben il 30,3% del valore totale dei crediti deteriorati (dal 30,7% di fine 2013), in base all’ultimo report sugli Npl prodotto da PwC (scarica qui il report d PwC).
Secondo Antonella Pagano, partner di PwC, intervistata sul tema lo scorso 31 gennaio da MF-Milano Finanza, sinora si è assistito a poche cessioni di portafogli di NPL da parte di banche italiane: “Ne abbiamo mappate cinque nella prima parte del 2014 per un valore nominale dei portafogli ceduti di 2,8 miliardi”. Tuttavia il ritmo dovrebbe aumentare: «Già nella seconda metà dell’anno si sono chiuse operazioni per un valore complessivo nominale di circa 2 miliardi e altre di rilevante valore sono alle battute finali». Le cessioni, secondo Pagano, “quest’anno dovrebbero effettivamente registrare un’impennata, che riguarderà anche i portafogli di mutui immobiliari. Le principali banche italiane hanno dichiarato di voler imboccare una strategia di deleveraging ora che i livelli di accantonamento sui crediti deteriorati sono migliorati anche a seguito dell’intervento da parte della Bce”.