Lo statunitense HarbourVest ha lanciato un’opa da 1,015 miliardi di sterline su SVG Capital, la holding di investimento di private equity quotata a Londra che è il corner investor dei fondi Permira (si veda il comunicato stampa). L’offerta da 650 pence per azione rappresenta un premio del 14.7% sopra il prezzo di SVG della chiusura di venerdì 9 settembre e la notizia ha spinto ieri il titolo ai massimi del 2008 appunto a 650 pence. Obiettivo di HarbourVest è il delisting di SVG. L’offerta di HarbourVest è arrivata in un momento particolarmente delicato per SVG, dopo che in occasione dell’assemblea annuale della società un terzo degli azionisti ha votato contro la rielezione della ceo Lynn Fordham, mentre il 32% degli azionisti ha votato contro il presidente Andrew Sykes, il tutto per critiche alle politiche di remunerazione. HarbourVest ieri ha comprato sul mercato l’8,5% di SVG, mentre il big del mercato secondario, Coller Capital, azionista al 30% di SVG, ha comunicato di aver già firmato un impegno vincolante ad appoggiare l’operazione di HarbourVest. anche nel caso in cui arrivasse un’offerta migliorativa. Infine anche il gruppo assicurativo Aviva ha firmato una lettera di intenti a supporto dell’opa. Per HarbourVest è la seconda operazione di questo tipo dopo il delisting di Absolute Private Equity dalla Borsa svizzera nel 2011 per poco meno di 800 milioni di dollari e quello di Conversus Capital dalla Borsa di Amsterdam nel 2012..
KKR & Co ha deciso di investire 66 milioni di dollari in AcuFocus, produttore di dispositivi medici volti a correggere la visione ravvicinata (si veda Reuters). Acufocus è solo l’ultimo degli investimenti di KKR nell’healthcare dopo aver investito più di 4,5 miliardi di dollari dal 2014. Con base in California, Acufocus ha sviluppato una tecnologia che sfrutta l’effetto del passaggio della luce attraverso piccoli fori che aiuta la messa a fuoco sulla retina. Il sito di Acufocus riporta come nel 2014 anche Carlyle abbia investito nella società.
NorthEdge Capital ha ceduto Sumo Digital, attiva nei videogames, al private equity Perwyn (si veda Insidermedia). Si tratta del secondo exit di quest’anno per NorthEdge dopo l’Ipo del produttore di carta igienica Accrol Group e rappresenta un ritorno di 4,4 volte sul capitale investito. Collaborando con attori del calibro di Sony e Microsoft, Sumo Digital ha, tra i titoli in portafoglio, Little Big Planet 3, Forza Horizon 2 per la Xbox 360, oltre al Disney Infinity 3.0, che ha venduto milioni di copie nel mondo. Attualmente Sumo è impegnata nello sviluppo di Crackdown 3 insieme a Microsoft e Koch Media l’ha scelto come partner per Dead Island 2. NorthEdge aveva acquisito Sumo supportandone il buyout nel 2014 da Foundation9. Dopo il buyout il numero dei dipendenti è cresciuto da 240 a 350 suddivisi tra UK e India e nel 2016 è stato aperto un nuovo studio a Nottingham. Anche il fatturato è cresciuto del 60% a 23 milioni di sterline. Advisor di NorthEdge è stata KPMG, con la parte legale curata dallo studio Addleshow Goddard insieme allo studio Sheridans. La due diligence è stata condotta da PwC con l’acquisition finance fornita da Yorkshire Bank.
Associated British Foods ha dichiarato di aver raggiunto l’accordo per la cessione di tutto il business relativo allo zucchero di canna localizzato nel sud della Cina ad un consorzio capeggiato dalla quotata a Shenzhen Nanning Sugar Industry (si veda Reuters). Associated British Foods non ha esplicitato il valore dell’operazione, ma fonti vicine al deal hanno fatto capire che si tratta di un importo vicino ai 500 milioni di dollari incluso il debito. Le stesse fonti hanno rivelato che i fondi che hanno affiancato Nanning nell’acquisizione sono locali e rispondono al nome di Minsheng Royal Capital Investment e Guangxi Royal Construction Investment. Il business oggetto della transazione comprende 5 stabilimenti produttivi con una capacità annua di 600.000 tonnellate annue controllati attraverso diverse joint venture di cui detengono la maggioranza. A seguito della cessione, AB Sugar, subholding di Associated British Foods per lo zucchero, continuereà ad avere stabilimenti produttivi in Inghilterra, Spagna, Africa Meridionale, e la parte Nord della Cina con una capacità produttiva di 4,4 milioni di tonnellate di zucchero e 600 milioni di litri di etanolo. Sebbene il prezzo dello zucchero sia salito in maniera considerevole nel 2016, il lungo periodo di prezzi bassi che ha preceduto il recente rialzo ha costretto molti produttori a concentrarsi solo sulle aree più produttive.