Takata Corp sta colloquiando con una serie di potenziali investitori per il proprio salvataggio, con Kkr in pole position (si veda Reuters). La crisi del gruppo giapponese produttore di componenti per il settore auto quotato a Tokyo era nata a seguito di alcuni malfunzionamenti nei sistemi di gonfiamento degli air bag di sua produzione a motive dei quali le autorità la hanno obbligata al più grande richiamo di autoveicoli della storia americana. Takata ha quindi nominato nello scorso febbraio un comitato esterno per esplorare le migliori vie di salvataggio che ha coinvolto Lazard come advisor per la ristrutturazione finanziaria. Fonti interne al comitato hanno confermato l’interesse di Kkr con la stampa giapponese che aveva anticipato un interesse della stessa Kkr che avrebbe presentato un piano con alla base l’assunzione di una partecipazione del 60%. Pur in assenza di conferme da parte degli interessati la diffusione di queste anticipazioni ha portato i titoli di Takata sono saliti del 21% a 458 yen. Per l’anno fiscale chiuso nello scorso marzo Takata ha riportato perdite per 13,1 miliardi di yen pari a 120 milioni di dollari e potrebbe dover fronteggiare accuse circa la manipolazione dei test sugli air bag. Il problema non sarà solo di natura finanziaria ma sarà necesario ripristinare la fiducia dei clienti. Ecco quindi che questo si presenta come un particolare caso di deal distressed. La società era stata fondata da Takezo Takada nel 1933 e aveva iniziato la sua storia come produttore di paracadute e suo nipote che al momento guida l’azienda, insieme alla famiglia, detiene il 60% del capitale. Al momento sono da attendersi ulteriori circa 40 milioni di veicoli da richiamare entro il 2019 che vanno a sommarsi ai 28,8 milioni già richiamati. KKR ha costruito una importante presenza in Giappone negli ultimi anni, infatti, dopo l’acquisizione della divisione healthcare di Panasonic nel 2013 per 1,7 miliardi di dollari, l’anno seguente ha acquisito anche Pioneer’s (equipaggiamenti acustici).
Ardian, società di investimenti indipendente, che celebrerà quest’anno i suoi vent’anni di attività, pubblica oggi il suo activity report che fa il punto su quanto fatto nel corso del 2015. Nel corso degli ultimi 16 mesi, Ardian ha raccolto oltre 20 miliardi di dollari in quattro aree di attività (Fondi di Fondi, Fondi diretti, Infrastrutture e Private debt), raggiungendo un totale di 55 miliardi di dollari di asset in gestione e oggetto di consulenza. Il 2015 è stato anche un anno di grande espansione a livello geografico con l’apertura di due nuovi uffici di San Francisco e di Madrid. In particolare l’apertura a San Francisco ha consolidato la crescita nel Nord America dimostrando l’approccio multi-locale nell’investire e gestire le relazioni con i clienti. Infine il 2015 ha visto la nascita del quinto settore di investimento di Ardian: quello nell’immobiliare con Ardian Real Estate. Ardian Real Estate avrà come target asset immobiliari commerciali nel settore core-plus / value-added e opererà con un team formato negli ultimi mesi che ha attratto professionisti esperti e sta costruendo una piattaforma real estate in Europa proprio per soddisfare la domanda degli investitori. Ardian ha 410 dipendenti distribuiti su 12 sedi e vanta 490 investitori.
Amulet Capital Partners ha acquisito SynteractHCR Holdings Corporation, una CRO (contract research organization) specializzata nella gestione di tutte le fasi dalla 1 alla 4 dei “trials” clinici che precedono la commercializzazione dei farmaci per conto di clienti di media dimensione del biopharma negli Stati Uniti in Europa e Asia. I termini della tansazione non sono stati resi noti (si veda Privateequitywire). Con sede a San Diego in California, SynteractHCR fu fondata nel 1995 e oggi è uno dei primi 20 CRO. Con oltre 800 dipendenti in 21 paesi diversi, negli anni ha contribuito alla commercializzazione di oltre 230 farmaci, ha gestito oltre 3.500 progetti che hanno coinvolto 700.000 pazienti in più di 60 paesi. Si tratta della prima acquisizione da parte di Amulet, fondata nel 2015 da Ramsey Frank and Jay Rose che vantano una quarantennale esperienza nel private equity con particolare esperienza nell’healthcare compreso il settore CRO. L’acquisizione ha visto nella veste di venditore Gryphon Investors, PE dedicato al middle market con sede a San Francisco. L’acquisition finance è stata curata da Capital One e da fondi di private debt gestiti da THL Credit Advisors LLC.