Settimana da dimenticare quella appena conclusa per i titoli inclusi nel portafoglio di gestori del private capital selezionati da BeBeez su eToro, e riportati nella pagina Trading floor. Per la prima volta da quando il basket è stato creato, lo scorso gennaio (si veda altro articolo di BeBeez), solamente due dei titoli in portafoglio hanno concluso l’ottva di borsa in territorio positivo.
Si tratta delle britanniche Bridgepoint (+3,4%) Group e Pantheon (+0,8%).
Una vera ecatombe, innescatasi in realtà non prima di giovedì 1 agosto, ma esplosa in tutta la sua evidenza il giorno seguente, quando dati deludenti sull’occupazione negli Usa hanno evidenziato che l’economia di Oltreoceano sta decisamente frenando, mentre il taglio dei tassi di interesse non dovrebbe avvenire prima della riunione di settembre del comitato monetario della Fed. I mercati hanno quindi percepito come reale il rischio che la politica monetaria divenga eccessivamente restrittiva, cioè che la Fed faccia un overshooting nel gergo degli economisti, mandando l’economia in recessione.
A ciò si sono aggiunte le non buone notizie provenienti dalle aziende sui risultati del secondo trimestre, specialmente da grandi gruppi della tecnologia come Alphabet/Google (-2,4%), e la tecnologia è notoriamente uno dei settori di riferimento per gli investitori di private capital. Ne è seguita una fuga generalizzata dagli asset rischiosi, in primis le azioni, soprattutto negli Usa, dove il flight to quality ha portato a contrazioni superiori a 20 punti base dei rendimenti dei titoli del Tesoro, su tutte le scadenze.
Non meraviglia che le perdite più pesanti siano state patite da gruppi a stelle e strisce relativamente più esposti alle oscillazioni della congiuntura, come Blue Owl Capital (-17,6%) e Apollo Global Management (-15,3%). La prima, il cui titolo in una sola settimana ha perso quasi tutto il guadagno degli ultimi sei mesi, gestisce 192 miliardi di dollari soprattutto nel direct lending alle imprese (95 miliardi). E questo nonostante nel secondo trimestre 2024 il gruppo abbia triplicato gli utili rispetto allo stesso periodo del 2023 (si veda qui la presentazione dei risultati) e utili per azione per 17 centesimi contro i 16 attesi dal mercato.
Ciò che non è piaciuto ai mercati sono state tuttavia le parole del co-Ceo Marc Lipschultz, il quale giovedì 1 agosto nel corso della conference call con gli analisti (si veda qui la trascrizione) ha anticipato un inevitabile rallentamento della crescita degli utili a seguito delle recenti acquisizioni fatte dal gruppo, soprattutto quella recentissima di Atalaya Capital Mgmt (si veda altro articolo di BeBeez) che inevitabilmente comporterà maggiori costi. E in un mercato reso molto nervoso ciò ha innescato il sell-off.
Quanto ad Apollo, che ha anch’essa riportato ottimi risultati nel trimestre (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione), è stata penalizzata soprattutto per un motivo tecnico, in quanto proprio le sue performance finanziarie avevano condotto il titolo in un’area di ipercomprato, per cui il mutato umore dei mercati ha fornito un ottimo motivo per alleggerire le posizioni.
Å questo punto viene da chiedersi cosa abbia consentito a Bridgepoint Group di guadagnare oltre il 3% in una settimana simile, pur essendo stata anch’essa colpita dalla tempesta abbattutasi sui mercati a fine settimana. In realtà il gruppo britannico ha guadagnato nell’ultimo mese il 25%, grazie alle aspettative del mercato di una crescita degli utili superiore alla media del settore.