La settimana successiva al generalizzato tonfo dei mercati a seguito dei timori di recessione negli Usa (si veda altro articolo di BeBeez) non ha propriamente segnato il ritorno al sereno, soprattutto a causa dell’incertezza legata agli sviluppi sui due scenari di guerra, Medioriente e Ucraina e conseguente impatto sui prezzi dei combustibili. Motivo per cui l’indice Standard & Poor’s 500 ha messo a segno un modesto +0,5%. I titoli degli investitori in private capital non hanno fatto eccezione. Anche se la settimana è stata decisamente migliore della precedente, non più di 17 dei 45 titoli inclusi nel portafoglio selezionato da BeBeez su eToro e pubblicato sulla pagina Trading floor hanno messo a segno una performance positiva.
In tale ancora complicato scenario, è da registrare la (parziale) riscossa di Blue Owl Capital (+5,1%), che aveva inaugurato il mese d’agosto con un -17,6%. Ovviamente parte del recupero è da ascrivere a un ovvio rimbalzo tecnico, determinato anche dalle ricoperture dei venditori allo scoperto. Tuttavia i mercati hanno gradito anche la notizia della fusione tra la stessa Blue Owl Capital Corporation e il veicolo Blue Owl Capital Corporation III, approvata dal cda giovedì scorso allo scopo di ottenere economie di scala e una struttura di offerta più semplice (si veda qui il comunicato stampa).
Molto positivo anche il +4,8% di KKR & Co. Che la settimana precedente aveva lasciato sul parterre il 7%. Il recupero, certo un fisiologico rimbalzo come nel caso precedente, è stato agevolato dalla notizia del lancio dell’opa totalitaria sulla software house giapponese Fuji Soft, leader in patria nel software di controllo dei processi produttivi per grandi industrie. Un’operazione che valuta Fuji più di 4 miliardi di dollari (si veda qui il comunicato stampa).
Più in generale, diversi titoli in portafoglio hanno approfittato di un graduale ritorno della calma sui mercati, seppure condizionato, come prima accennato, da una notevole incertezza. Anche per questo desta sensazione il crollo di BlackRock TCP Capital, il ramo d’azienda nel private capital del più grande asset manager del mondo (10.500 miliardi di dollari in gestione attualmente). Il motivo dello scivolone va ricercato nella raffica di downgrade incassati dagli analisti di vari broker Usa, da Buy a Hold e in un caso addirittura Sell, nonostante i conti del primo semestre 2024, diffusi il 7 agosto, abbiano rispettato le previsioni degli analisti con un utile netto per azione di 42 centesimi (si veda qui il comunicato stampa). Tuttavia sulle decisioni degli analisti ha pesato la contrazione del NAV per azione, da 11,14 a 10,2 dollari.