Aksìa Group sgr, tramite il suo fondo Aksìa Capital IV, ha comprato il 100% del capitale della modenese CRM, da oltre 40 anni leader nella produzione di piadine, tigelle, sfogliate, focaccine e basi per pizza, distribuite con il proprio marchio e per conto delle migliori insegne della grande distribuzione (scarica qui il comunicato stampa).
Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che l’investimento è stato condotto tramite la newco New Flour spa, capitalizzata per il 96% da Aksìa e per il 4% da Equita private debt fund, il fondo di private debt guidato da Paolo Pendenza e gestito da Equita sim in collaborazione con Lemanik Asset Management, che per regolamento può prendere anche delle posizioni in equity. A vendere è la famiglia Montagnani, che passerà la gestione dell’azienda ad Aksìa, che a sua volta inserirà nuove figure manageriali per rafforzare la struttura esistente.
L’operazione è stata finanziata in parte con l’emissione di un bond PIK (payment-in-kind, cioé con capitalizzazione degli interessi a scadenza) strutturalmente subordinato, in quanto emesso dalla holding New Flour. Nel complesso l’investimento tra equity e quasi-equity (cioé il bond PIK) da parte del fondo di Equita è stato di 7 milioni di euro, con un totale di equity investito nel deal da parte di Aksìa e di Equita pari al 60% dell’enterprise value. Per il resto l’operazione è stata finanziata da una linea di credito senior erogata da Banca Ifis, pari al 40% del valore complessivo dell’operazione. Sia il bond sia il finanziamento hanno scadenza giugno 2024.
Fondata nel 1974 da Renzo Montagnani e Carla Rebecchi, CRM è passata dall’essere un piccolo produttore locale a uno degli attori principali del mercato, con un fatturato 2017 di circa 20 milioni di euro, un margine di ebitda di circa il 20% e cassa positiva e un sito produttivo all’avanguardia di circa 16.000 mq a cui si aggiunge un nuovo impianto automatizzato per la produzione di piadine, il più grande in Italia che raddoppierà la capacità produttiva e doterà la società degli strumenti necessari per affrontare le sfide del mercato internazionale. Obiettivo questo dell’ingresso del fondo nel capitale.
“Il nostro piano di sviluppo, contestualmente all’introduzione di una struttura manageriale e alla crescita dell’azienda in Italia e all’estero, prevede ulteriori investimenti in capacità produttiva, una nuova strategia di marketing e comunicazione e il lancio di nuovi prodotti. Inoltre, valuteremo il rafforzamento e l’espansione della società anche attraverso acquisizioni”, ha detto Marco Rayneri, partner di Aksìa Group, aggiungendo che “l’obiettivo è raddoppiare le dimensioni della società nel medio termine e soprattutto invertire il rapporto tra quota del fatturato prodotta in Italia e quella prodotta all’estero, a favore dell’estero, così come abbiamo già fatto con altre aziende del nostro portafoglio in passato”.
Nel frattempo la società ha già investito 7 milioni di euro nella apertura di un nuovo stabilimento che sarà in grado a regime di triplicare la capacità produttiva, attualmente di meno di 100 milioni di pezzi all’anno e ha già stanziato 2,5 milioni da investire in un ulteriore nuovo stabilimento.
Aksìa è stata assistita dallo studio Accinni Cartolano e Associati per gli aspetti legali, dallo Studio Legale Tributario Russo De Rosa Associati per la due diligence, da EY e da AECOM. I venditori sono stati assistiti dallo studio Ronchi Commercialisti di Modena e dallo Studio Legale Previdi e Associati. Equita è stata assistita, per la parte legale dallo Studio Pavia e
Ansaldo, mantre Banca Ifis è stata affiancata dallo studio legale tributario Dentons Europe.
Per Aksìa Capital IV, con una dotazione di oltre 110 milioni di euro, si tratta della quarta operazione dopo gli investimenti in Alpha Test, Covisian e Lameplast COC Group.
(articolo modificato alle ore 13:16 del 9 marzo 208, si mette link a comunicato stampa e si correggono alcune inesattezze)