Anche Sisal cancella l’ipo. Dopo Rottapharm, che ha annunciato la rinuncia a Piazza Affari giovedì 10 luglio, venerdì 11 in serata è arrivata anche la nota della società di giochi e scommesse (scarica qui il comunicato stampa). Con una motivazione analoga a quella addotta dal gruppo famaceutico (si veda altro articolo di BeBeez) e cioé «la sfavorevole situazione del mercato mobiliare domestico e internazionale».
Ancora prima dello scossone inferto ai mercati europei dai problemi del Banco Espirito Santo nei giorni scorsi, il grande affollamento ipo che si è verificato in Europa aveva spinto i gestori dei fondi a essere molto esigenti e selettivi. Un atteggiamento che si era scontrato più volte con il desiderio degli azionisti venditori di sfruttare a loro vantaggio la favorevole finestra di mercato, per usufruire delle valutazioni offerte da una Borsa in rialzo da parecchi mesi.
Quella di Sisal non era certo una storia facile da spiegare agli investitori internazionali, visto che gli ultimi tre esercizi hanno chiuso in perdita (a seguito dicuna serie di multe pagate agli enti pubblici in relazione alle concessioni) e che anche per quest’anno le stime sono di un risultato negativo, anche se in miglioramento (si veda altro articolo di BeBeez). Certo, i proventi dell’ipo avrebbero comportato risparmi importanti in termini di oneri per interessi perché l’ingente debito finanziario sarebbe stato abbattutto e il gruppo avrebbe avuto la possibilità di ripartire su basi diverse. Ma al prezzo proposto, gli investitori si sono dimostrati molto freddi. L’offerta si sarebbe dovuta chiudere oggi.