Apollo Global Management mette sul piatto 300 milioni di euro da investire in crediti verso aziende corporate italiane in tensione finanziaria o in default. Secondo quanto riferisce MF Milano Finanza, è questo l’ordine di grandezza dell’impegno potenziale del colosso Usa degli asset alternativi in distress ed è peraltro soltanto un primo impegno. Perché se l’attività della piattaforma di investimento dedicata , battezzata Apollo Delos, andrà nella direzione voluta, l’importo a disposizione per gli investimenti in Italia aumenterà. Certo, Apollo non ha problemi di limiti, visto che nel mondo i sui fondi di credito gestiscono masse per circa 150 miliardi di dollari, di cui una buona fetta relativa a crediti corporate europei.
A selezionare le opportunità italiane di investimento e a seguire gli investimenti sarà un team tutto italiano, indipendente da Apollo, ma legato ad Apollo da un contratto di advisory esclusiva, che agirà tramite la neocostituita società di advisory Apeiron Management spa (si veda qui il comunicato stampa), il cui capitale è tutto di proprietà dei partner, guidati dal ceo Alessandro Fracanzani, ex Credit Suisse e già advisor di Apollo sui deal italiani, compreso quello sull’hotel Danieli di Venezia, che si è chiuso lo scorso gennaio con un accordo con Danieli Property, la società che fa capo all’immobiliarista Giuseppe Statuto, che ha pagato ad Apollo la rata da 94 milioni di euro del debito che il fondo aveva acquistato da Mps la scorsa estate (si veda Il Gazzettino).
Gli investimenti saranno effettuati in solo debito oppure con un mix di debito ed equity (difficilmente solo equity) di aziende italiane, con ticket di investimento compresi tra i 5 e i 50 milioni di euro, ma con la possibilità di effettuare anche transazioni di entità maggiore nel caso si presentasse l’opportunità. Gli obiettivi di investimento primari saranno opportunità stressed e distressed, procedure concorsuali e crediti deteriorati verso aziende italiane.
Robert Ruberton, head of illiquid opportunistic credit di Apollo Global Management, ha commentato: “Siamo lieti di lavorare con Apeiron nella creazione di una piattaforma italiana specializzata nel credito corporate. Crediamo che l’attuale contesto economico e alcune recenti riforme legislative abbiano creato opportunità molto interessanti per Apollo in Italia”.
Questa operazione segue di poche settimane l’annuncio lo scorso gennaio dell’investimento da parte di Apollo Global Management, nel nuovo fondo Special Opportunities I, gestito da Dea Capital Real Estate sgr e dedicato agli investimenti in crediti non performing, prevalentemente secured, con tagli compresi tra 50 e 100 milioni di euro lordi, che ha annunciato il primo closing a 200 milioni di euro (su un target complessivo di 250 milioni) grazie alle sottoscrizioni di Apollo accanto a Dea Capital. Il nuovo fondo, che ha un target di raccolta complessivo di 250 milioni, gestirà in Italia le attività di investimento in Npl di Apollo European Principal Finance Fund III per portafogli fino a 100 milioni euro di valore lordo di Npl secured (si veda altro articolo di BeBeez).
In precedenza Apollo aveva tentato parecchie altre operazioni in Italia, poi non andate a buon fine. Per esempio , sempre nel settore Npl, aveva partecipato all’asta per il portafoglio di Npl di crediti ipotecari di Intesa Sanpaolo, battezzato Beyond the Clouds, da 2,1 miliardi, poi andato a maggio 2017 a Christofferson Robb & Company (Crc), Bayview e Prelios Credit Servicing (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel 2016 aveva partecipato alla gara per il gruppo Sigla, attivo nella cessione del quinto dello stipendio e nella gestione di portafogli di crediti non performing, poi venduto lo scorso dicembre al fondo Alchemy (si veda altro articolo di BeBeez). Nello stesso settore nel 2015 Apollo era entrato in trattative esclusive con il gruppo Carige per acquistare la società di credito al consumo Creditis Servizi Finanziari spa, ma poi non se ne era fatto nulla e lo scorso dicembre la società stata finalmente ceduta a Chenavari Investment Managers (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre nel 2015 Carige aveva rispedito al mittente la proposta di Apollo per l’acquisto degli Npl dell’istitiuto e la contestuale sottoscrizione di un aumento di capitale per ammortizzare le perdite che sarebbero conseguite dalla cessione (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2014, invece, Apollo aveva comprato le compagnie assicurative Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova, poi ribattezzate Amissima (si veda altro articolo di BeBeez).
Apollo, insieme a Lone Star, nel 2016 aveva anche presentato un’offerta per le quattro good bank (Nuova Banca Etruria, Nuova Banca Marche, CariChieti e CariFerrara) (si veda altro articolo di BeBeez) e aveva partecipato all’asta per GE Capital Interbanca, poi vinta nel luglio 2016 da Banca Ifis (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre nel 2016, infine, Apollo era arrivato alle ultime battute dell’asta per le attività italiane del gruppo assicurativo Uniqa, ma poi era stato battuto da Reale Mutua (si veda altro articolo di BeBeez).