Assietta Private Equity ha chiuso la raccolta del suo terzo fondo a 48 milioni di euro in linea con il target di 40-50 milioni, dopo aver siglato un primo closing a quota 25 milioni e aver già impegnato ben il 40% del fondo in quattro operazioni, due delle quali già chiuse (Technical Plast srl e La Messicana srl). e altre due in attesa del closing. Lo scrive oggi MF-Milano Finanza.
“Anche questo veicolo sarà dedicato come i precedenti, a investimenti di maggioranza in piccole e medie imprese sane, indicativamente con fatturato compreso tra i 10 e i 30 milioni di euro e con sede nel nord Italia. Si tratta di una nicchia di mercato per noi molto interessante, perché le aziende target sono molte e c’è poca concorrenza tra fondi”, hanno detto l’amministratore delegato dell’sgr, Marco Cornaglia, e Maurizio Atzori, consigliere delegato ai rapporti con gli investitori, anticipando anche che, “visto che il fondo ha una vita breve di soli 6 anni e visto che lo abbiamo già impegnato per il 40%, a partire dal prossimo autunno inizieremo a lavorare alla raccolta del quarto fondo, che sarà sempre focalizzato sullo stesso segmento di aziende, ma con un target di raccolta leggermente superiore, diciamo di 70-80 milioni”.
Cornaglia e Atzori non vogliono aumentare troppo l’asticella della raccolta, in modo tale che i membri del team di Assietta possano continuare a occuparsi personalmente delle aziende in portafoglio, che oggi vengono visitate con cadenza settimanale per un confronto continuo con gli imprenditori e i manager. Fatto questo che sarebbe impossibile se le aziende fossero troppe numericamente e dislocate in giro per l’Italia. Si spiega così anche la concentrazione della provenienza dei sottoscrittori (privati, imprese, family office e istituzionali) da Lombardia (55%), Veneto (23%) e Trentino Alto Adige (11%).
Contestualmente al closing della raccolta, si diceva, il fondo APE III ha annunciato anche i suoi primi due investimenti. Technical Plast è un società specializzata nello stampaggio di tecnopolimeri per la sostituzione di componenti metallici con componenti in plastica. Assietta ha acquisito il 60% del capitale dalla famiglia Ferrario, che resta azionista al 40%, investendo 3,6 milioni di euro sulla base di un valore dell’azienda di 8,7 milioni. La valutazione implica un multiplo di 4,6 volte l’ebitda che nel 2014 è stato di 1,9 milioni, a fronte di 7,1 milioni di fatturato.
La seconda acquisizione, quella di La Messicana, è invece più piccola per dimensioni, ma si inserisce in un progetto di sviluppo più importante. Nel dettaglio Assietta ha acquisito il 77,3% della società, che è una storica torrefazione piacentina, fondata nel 1957 e sinora controllata dalla famiglia Tagliaferri. La Messicana che ha chiuso il 2014 con un fatturato di 1, 6 milioni e un ebitda di 0,4 milioni. Assietta ha investito 2,9 milioni sulla base di una valutazione dell’azienda pari a 3milioni, cioè a un multiplo di 6,8 volte l’ebitda.
Assietta ha nominato un nuovo amministratore delegato al fine di rafforzare la distribuzione all’estero e implementare lo sviluppo di una nuova strategia di business che includa anche la produzione e distribuzione di macchine per caffè a uso domestico e delle corrispondenti capsule, ritenendo che in questo settore vi sia ancora molto spazio, soprattutto all’estero, nonostante la presenza dei colossi Nespresso o Illy.
Assietta sgr negli ultimi anni ha acquisito Aletti Private Equity sgr e Intermonte Bcc Private Equity sgr. L’sgr è oggi controllata dal management (85%) e partecipata da Iccrea Holding (10%) e Mediocredito Trentino (5%).