Il processo di quotazione di Avio Spa, controllata dal fondo di private equity Cinven con una quota dell’81%, accelera un po’. Secondo indiscrezioni stampa la società ha scelto Banca Imi e Citigroup come global coordinator per l’Ipo che, salvo intoppi, dovrebbe portarla in Borsa dopo l’estate. La società specializzata in attività aerospaziali punta a presentare il filing nelle prossime settimane con l’obiettivo di quotarsi a inizio autunno. Più nello specifico, secondo la tabella di marcia indicata di recente dal Sole 24 Ore, l’ambizione sarebbe partire con l’offerta riservata agli investitori istituzionali e retail il 26 settembre per avviare le contrattazioni l’11 ottobre. Reuters, dal canto suo, indica una finestra più ampia di quotazione compresa tra settembre e ottobre. Sulla questione, i cui dettagli sono emersi nei giorni scorsi, non è arrivato alcun commento da parte di Avio e da parte dell’azionista di maggioranza Cinven.
L’Ipo rappresenta per Avio (si veda altro articolo qui), ad oggi, la strada maestra dopo che in passato si era discusso della cessione della società che aveva destato l’interesse di alcuni grandi gruppi esteri tra cui la francese Safran. In proposito lo scorso aprile l’ad di Leonardo Finmeccanica Mauro Moretti aveva spiegato che l’offerta della società non era stata accolta perché la divergenza di prezzo non era colmabile.
Avio ha archiviato il 2015 con ricavi in crescita del 24,4% a 279,2 milioni, mentre l’adjusted Ebitda è sceso del 9,8% a 35,5 milioni. La posizione finanziaria netta a fine dicembre era negativa per 27,6 milioni di euro. Tra gli azionisti si ricorda la quota detenuta da Leonardo Finmeccanica pari al 14%.
Ora, come accennato, la squadra per lavorare all’Ipo sarebbe ormai pronta. Chiomenti, White & Case e Clifford Chance sono gli advisor scelti da Avio per affiancare il gruppo nel progetto. Rothschild è stato scelto come advisor finanziario, mentre – come accennato – le banche individuate sarebbero Banca Imi e Citigroup. La speranza è che la situazione di mercato in autunno migliori lasciandosi alle spalle un po’ di quella volatilità, spinta da appuntamenti politici spinosi e dall’ipotesi Brexit, che agita i listini.