E’ stato siglato nei giorni scorsi il closing dell’operazione che ha portato Fabbrica Italiana Sintetici spa (FIS), sotto il controllo di Bain Capital Private Equity, annunciata a luglio (si veda altro articolo di BeBeez). Non sono state comunicate cifre ufficiali relative al valore del deal, ma nei mesi scorsi si era parlato di una valutazione di circa 1,3 miliardi di euro e S&P Global Ratings in una nota diffusa ieri parla di 1,2 miliardi di euro di enterprise value.
Dalla nota diffusa ieri da FIS emergono comunque novità importanti (si veda qui il comunicato stampa). Innanzitutto la famiglia Ferrari, sinora proprietaria del gruppo di Alte di Montecchio Maggiore (Vicenza) leader nella produzione di principi attivi per l’industria farmaceutica, attraverso Nine Trees Group spa (NTG), ha reinvestito una parte del corrispettivo ricevuto per una minoranza nel veicolo di acquisizione Molecule (BC) Bidco spa, che ha comprato tutte le azioni e obbligazioni convertibili emesse da FIS. Secondo S&P, Bain Capital possiede quindi oggi l’86% del capitale del gruppo.
La transazione, si legge sempre nella nota di S&P, è stata finanziata dalla Bidco con 610 milioni di euro di equity, a cui si aggiungono,anche 50 milioni di euro di nuovi bond e 250 milioni di euro di vendor loan.
NTG ha infatti sottoscritto un vendor loan che non è garantito da FIS, non richiede il pagamento di interessi in contanti bensì in natura (PIK) e ha una scadenza successiva a nuovi bond per 50 milioni di euro che FIS ha emesso e collocato contestualmente all’ingresso di Bain Capital nel capitale. L’entità del vendor loan, si legge nella nota di S&P’s, è di 250 milioni di euro.
La nota di FIS riferisce infatti che il gruppo ha collocato in private placement di 50 milioni di euro bond Sustainability-Linked senior secured a tasso variabile indicizzate al tasso euribor 3 mesi (con un floor dello 0%) più il 5,50% annuo, con un reset trimestrale, e con scadenza agosto 2027.
I nuovi bond sono stati emessi ai sensi di un indenture datato 10 febbraio 2022 che era stato stipulato in connessione con l’emissione del bond Sustainability-Linked senior secured da 350 milioni di euro con scadenza agosto 2027 (si veda altro articolo di BeBeez). I nuovi bond, che non sono però fungibili quelli esistenti, sono stati ammessi alla quotazione e alla negoziazione sul Vienna MTF gestito dalla Borsa di Vienna.
La nota di FIS riferisce inoltre che la Bidco ha conferito circa 52,8 milioni di euro in FIS come contributo di capitale in relazione all’acquisizione. La cifra, si evince leggendo la nota di S&P, corrisponde a quella del prestito obbligazionario convertibile da 53 milioni di euro emesso da FIS e sottoscritto a suo tempo dalla famiglia Ferrari che, come detto sopra, è stato interamente acquisito da Bain Capital e che rimane quindi parte della nuova struttura di capitale.
I proventi dei nuovi bond saranno utilizzati, unitamente alla liquidità presente nel bilancio di FIS, compreso il contributo capitale da parte della Bidco, per rimborsare tutti gli importi in essere utilizzati ai sensi dell’esistente linea di credito revolving senior garantita e rimborsare alcuni altri debiti di FIS, oltre che per pagare alcune commissioni e spese in relazione alle suddette operazioni.Contestualmente, FIS ha aumentato gli impegni totali nell’ambito della revolving credit facility da 50 a 80 milioni di euro.
Secondo S&P’s, l’aumento del debito riduce lo spazio di manovra per l’attuale livello di rating, poiché, prevede l’agenzia di rating, il rapporto debito/ebitda rettificato salirà a circa 6,6 volte nel 2023 dalle 4,8 volte di fine 2022 e si manterrà al di sopra di 5 volte per i prossimi 12 mesi, mentre il free operating cash flow quest’anno sarà negativo. S&P’s ha comunque confermato il suo rating di credito emittente a lungo termine B sia su FIS sia sul bond esistente.
Ad affiancare NTG nell’operazione sono stati gli advisor finanziari Houlihan Lokey e Zulli Tabanelli & Associati.
Ortu Orsingher Avvocati Associati hanno fornito assistenza legale e PwC ha lavorato alla due diligence del venditore. Bain Capital è stata invece assistita da Mediobanca, Nomura, Latham & Watkins, Advancy, Bain & Company, PwC, Pirola Pennuto Zei & Associati e InterPharmaLink.
Guidata dall’amministratore delegato Michele Gavino, FIS ha chiuso il bilancio 2022 (si veda altro articolo di BeBeez) con ricavi consolidati di 672,5 milioni di euro, in incremento del 20% circa rispetto ai 562,1 milioni registrati nel 2021, con il 67% del fatturato registrato in Europa (di cui l’11% in Italia), il 18% in Nord America, il 14% in Asia e l’1% in Sud America, mentre la vendita di prodotti Custom (cioé principi attivi per le società farmaceutiche titolari del brevetto) è cresciuta del 20% e quella dei prodotti generici del 25%. L’ebitda rettificato è risultato anch’esso in crescita del 20%, a 105 milioni dagli 87,8 milioni dell’anno precedente, gli investimenti sono aumentati del 14% circa a 55,6 milioni (48,9 milioni del 2021) e la posizione finanziaria netta si è attestata a 333,8 milioni. La crescita è confermata anche dall’andamento del primo trimestre 2023 che si è chiuso con ricavi in crescita su base annua del 31% circa, a 153 milioni di euro, con un piano di investimenti raddoppiato a 14,4 milioni dai 7,1 milioni del gennaio-marzo 2021 (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata nel 1957 dalla famiglia Ferrari, FIS nel corso degli anni è diventata il partner delle più importanti aziende farmaceutiche di tutto il mondo nello sviluppo e nella produzione per la sintesi di principi attivi generici e custom. Oggi la società vende in circa 70 paesi, conta oltre 300 clienti in tutto il mondo e tre siti produttivi a Montecchio Maggiore (Vicenza), Termoli (Campobasso) e Lonigo (Vicenza). E’ anche presente negli USA (FIS North America), in Giappone (FIS Japan) e ha un ufficio di rappresentanza in Cina. FIS impiega inoltre più di 2 mila dipendenti, di cui 250 impegnati nel team dedicato alle attività di R&D. FIS ha in portafoglio 25 delle 200 piccole molecole più vendute al mondo.