
Ha segnato un balzo del 9,16% a quota 14,48 euro ieri a Piazza Affari il titolo Atlantia, dopo l’annuncio dato martedì 13 ottobre dell’esclusiva accordata a Cassa Depositi Prestiti sino al prossimo 18 ottobre perché questa, insieme ad altri investitori nazionali e internazionali, presenti una proposta per un possibile accordo, relativo all’acquisto dell’integrale pacchetto azionario (pari all’88,06%) della controllata Autostrade per l’Italia spa (ASPI) (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che Il Consiglio di amministrazione di Atlantia aveva approvato il 24 settembre il processo “dual track” per arrivare alla dismissione della partecipazione dell’88,06% detenuta in ASPI, indipendentemente dalle difficoltà che la società stava incontrando nelle trattative dirette con Cdp (si veda altro articolo di BeBeez), difficoltà che, evidentemente, negli ultimi giorni si sono smussate.
Il doppio binario prevede, da un lato, l’ipotesi di quotazione di ASPI, previa scissione parziale e proporzionale della quota di ASPI posseduta da Atlantia a favore della newco Autostrade Concessioni e Costruzioni spa; e dall’altro la cessione dell’intera quota detenuta da Atlantia in Autostrade tramite un’asta competitiva, con la precisazione, però, che i potenziali acquirenti saranno tenuti ad acquistare anche il restante 12% circa del capitale sociale di ASPI in caso di esercizio del diritto di co-vendita da parte degli azionisti di minoranza e cioé il consorzio formato da Allianz Capital Partners, EDF Invest e DIF, da un lato, e i cinesi di Silk Road Fund, dall’altro.
Quanto ai potenziali coinvestitori di Cdp, si parla dei fondi Blackstone e Macquarie. Questi ultimi erano nomi che già circolavano nei mesi scorsi come potenziali interessati al dossier, insieme a quello di KKR (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre nei mesi scorsi si era ipotizzato anche un coinvolgimento dei grandi fondi pensione internazionali e dei fondi sovrani esteri, specialmente quelli che hanno sottoscritto il terzo fondo di F2i e cioé GIC, il fondo sovrano di Singapore, e PSP, il fondo pensione dei dipendenti pubblici e delle forze dell’ordine canadesi (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto agli investitori italiani, si era parlato in primo luogo delle fondazioni bancarie, visto anche che socie di Cdp sono un gruppo di fondazioni a cui fa capo il 15,93% del capitale della Cassa. Alcune delle fondazioni più grandi, tra cui tra cui Cariplo e Compagnia San Paolo e CRT, ma non Cariverona, avrebbero espresso in passato una generale disponibilità (si veda altro articolo di BeBeez). Fondazioni a parte, interessate ad affiancare Cdp nel capitale di ASPI, si diceva anche attraverso un fondo strutturato ad hoc da F2i sgr (si veda altro articolo di BeBeez), potrebbero essere anche Poste Vita e alcune casse di previdenza, come Cassa Forense (avvocati), Enpam (medici), Inarcassa (architetti) e Cassa Geometri (si veda altro articolo di BeBeez).