E’ partito ieri il collocamento delle azioni Banzai tra gli investitori istituzionali (non è prevista un’offerta pubblica), dopo il nulla osta di Consob annunciato venerdì 30 gennaio e il via libera di Borsa tre giorni prima. Il collocamento terminerà il prossimo 11 febbraio e lo sbarco a Piazza Affari è previsto per il 16 febbraio (si veda il comunicato stampa),
L’ipo consisterà per la metà (8 milioni diazoni) in aumento di capitale e per un’altra metà (altri 8 milioni di azioni) in vendita di azioni da parte di alcuni azionisti, ma verrà data priorità alla raccolta in aumento di capitale fino a un ammontare di 50 milioni. Il capitale di Banzai, il principale operatore nazionale sul mercato italiano dell’e-commerce e leader nell’editoria verticale online è stato valutato (prima dell’aumento) tra i 220 e i 277 milioni di euro, pari a una forchetta di prezzo di 6,75-8,50 euro per azione, mentre è valutato 274-345 milioni post aumento di capitale.
Nel caso di integrale sottoscrizione delle azioni Arepo BZ, il veicolo che fa capo a Sator Private Equity Fund (guidato da Matteo Arpe), resterà con il 12,92% del capitale, il fondatore Paolo Ainio con il 21,45%, i 17 top manager complessivamente con il 9,34% e gli altri soci attuali (tra i quali il fondo di Principia sgr) complessivamente con 16,89%, mentre il mercato deterrà il restante 39,4%, per una raccolta presso il pubblico stimata in 136 milioni di euro al massimo della forchetta.
È prevista da parte degli azionisti venditori la concessione ai joint global coordinator (Jefferies International Limited e Banca Profilo spa) di un’opzione greenshoe per altri 2,4 milioni di azioni, pari al 15% del totale delle azioni in offerta. Se anche la greenshoe fosse interamente sottoscritta, allora il flottante salirebbe al 45,3%.
I proventi dell’aumento di capitale saranno usati in futuro per attività di acquisizione clienti e promozione, per implementare piattaforme e per il miglioramento dei servizi offerti ai clienti. “Le attività del gruppo sono attualmente in fase di sviluppo e, pertanto, non è possibile prevedere se e quando la società raggiungerà il punto di pareggio economico e se e quando sarà in grado di generare utili e di distribuire dividendi”, si legge nel Prospetto informativo (scarica qui il Prospetto).
La valutazione della società è stata quindi basata sui multipli di fatturato prospettico e sul numero di utenti unici che frequentano i siti del gruppo (ormai oltre 18 milioni al giorno, al primo posto fra i player italiani e al quarto posto assoluto dopo Google, Facebook e Microsoft). Banzai possiede un ampio portafoglio di siti di e-commerce e media, che comprendono tra l’altro ePrice, SaldiPrivati, Giallo Zafferano, PianetaDonna e Liquida.
La società, sin da quando è stata costituita nel 2009, ha cumulato perdite per 30 milioni.e l’andamento economico del gruppo nel triennio 2011-2013 e nei nove mesi al 30 settembre 2014 è stato negativo (si veda altro articolo di BeBeez). Anche il 2014 non è andato diversamente: la società stima di aver chiuso lo scorso anno con un risultato ante imposte negativo per 2,1-3,1 milioni , rispetto alla perdita di 3,16 milioni del 2013. Il trend dei ricavi è invece di crescita. La società conta di chiudere il 2014 con ricavi per 180-190 milioni e un mol superiore ai 5,5 milioni,
Banzai ha chiuso i nove mesi 2014 con 120,3 milioni di euro di ricavi (+21% dai 99,5 milioni dei nove mesi 2013), con un ebitda di 1,2 milioni (da 0,2 milioni) e un ebit negativo di 2,8 milioni (da -2,4 milioni), a fronte di un debito finanzario netto di 5,2 milioni (da una posizione finanziaria netta positiva di 4,2 milioni) dopo investimenti per 6,3 milioni. Nel 2013 Banzai aveva ha registrato 153 milioni di ricavi, 2 milioni di ebitda, un ebit negativo per 5,8 milioni e una perdita di 6,34 milioni.