E’ sempre più vicino il passaggio definitivo di Borsa Italiana nel sistema Euronext, gestore di 7 mercati azionari europei (Amsterdam, Bruxelles, Dublino, Lisbona, Oslo, Parigi e Milano) che contano 1.870 società quotate, per una capitalizzazione complessiva di 5.100 miliardi di euro.
Ieri, infatti, si è concluso il primo dei passaggi chiave dell’operazione, con Cdp Equity (società del Gruppo Cdp) che ha acquisito il 7,3% di Euronext e con Intesa Sanpaolo che ha acquisito sempre con aumento di capitale riservato l’1,3%. Cdp Equity ha investito 491 milioni di euro e Intesa Sanpaolo 88 milioni, per un totale di 579 milioni (si vedano qui il comunicato stampa di Cdp, qui quello di Euronext e qui la presentazione agli analisti). Cdp Equity è diventata così il primo azionista di Euronext, alla pari con l’omologa francese Caisse des Depots et Consignations (CDC).
L’ingresso di Cdp Equity nell’azionariato di Euronext è funzionale all’acquisto da parte di Euronext dell’intera partecipazione detenuta in Borsa Italiana dal London Stock Exchange Group (si veda altro articolo di BeBeez) e successivamente all’ottenimento delle autorizzazioni da parte delle Autorità competenti. L’operazione è coerente con la mission di Cdp di sostenere le infrastrutture strategiche del Paese con una prospettiva di lungo termine. Borsa Italiana, infatti, è un’infrastruttura finanziaria essenziale, rappresentando il principale canale di raccolta di capitale di rischio e di debito per le iaziende italiane.
L’acquisto di Borsa Italiana per 4,44 miliardi di euro (cifra leggermente superiore ai 4,325 miliardi annunciati lo scorso ottobre) sarà finanziato da Euronext inizialmente attingendo per 3,7 miliardi al prestito ponte da 4,4 miliardi di euro messo a disposizione di un pool di banche (Bank of America Merrill Lynch, Crédit Agricole Corporate and Investment Bank, HSBC France e JPMorgan Securities plc), disponibilità di cassa esistente (300 milioni) e nuovo capitale proprio sotto forma di aumento di capitale riservato a Cdp Equity e Intesa Sanpaolo (600 milioni di euro, per una quota rispettivamente del 7,3% e dell’1,3%).
Il bridge loan sarà poi rifinanziato per 1,8 miliardi di euro con i proventi dell’emissione di un bond e per 1,8 miliardi di euro con i proventi di un’offerta di diritti agli azionisti di Euronext. A quest’ultimo proposito, Cdp Equity e Intesa San Paolo si sono già impegnati a sottoscrivere l’offerta pro-quota per mantenere la rispettiva partecipazione invariata. L’impegno relativo alla sottoscrizione di quest’ultimo aumento di capitale in opzione per Cdp Equity è di 134 milioni di euro.
Ricordiamo che con questa operazione Borsa Italiana entrerà a far parte del Gruppo Euronext, rappresentandone il maggior contributore in termini di ricavi. In qualità di nuovo Paese rilevante all’interno del modello federale di Euronext, l’Italia avrà un ruolo di primo piano sia a livello operativo sia di governance, come già annunciato lo scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez). Una volta conclusa l’operazione il Gruppo Cdp, attraverso Cdp Equity, insieme a Intesa Sanpaolo, entrerà a far parte del gruppo dei reference shareholders, un organo che raggruppa gli azionisti rilevanti di Euronext legati da un patto parasociale che sarà consultato nelle decisioni rilevanti e che avrà un peso significativo anche nelle assemblee della società.
Pierpaolo Di Stefano, chief investment officer e ceo di Cdp Equity. ha dichiarato: “L’operazione, oltre a generare sinergie, porterà significativi benefici ai risparmiatori e alle imprese italiane, soprattutto pmi, che potranno accedere a un unico pool di liquidità paneuropeo, aumentando la visibilità degli emittenti nazionali, anche grazie alla valorizzazione delle società MTS, Montetitoli, cassa di compensazione e garanzia e della piattaforma Elite. Attraverso l’acquisizione del 7,3% di Euronext, Cdp favorirà la crescita dell’intera industria italiana dei servizi per l’intermediazione finanziaria e lo sviluppo di un’infrastruttura chiave per il rilancio imprenditoriale ed economico del Paese”.