Charterhouse Capital Partners ha acquisito l’80% del capitale di Nuova Castelli spa di Reggio Emilia, il principale esportatore italiano di Parmigiano Reggiano. Nella mani del presidente e amministratore delegato, Dante Bigi, resta il 20% del gruppo, che è stato valutato oltre 300 milioni di euro con Charterhouse che si è impegnata a investire ulteriori 100 milioni per sviluppare l’attività. Ad affiancare il gruppo nell’operazione sono stati CP Advisors e lo studio legale Baker&McKenzie. Charterhouse è stata invece assistita PwC e sul piano legale da Simmons&Simmons.
Nuova Castelli ha cambiato nome da Castelli spa nel 1988, quando Bigi e soci ne rilevarono la proprietà. La Castelli era stata fondata nel 1892 fondata a Novara nel 1892 da Carlo Castelli come azienda produttrice di gorgonzola. Oggi Nuova Castelli produce Parmigiano Reggiano, Grana Padano e gorgonzola in 5 stabilimenti e pesce in scatola nello stabilimento della Costa d’Avorio, La Nuova Castelli è presente nelle principali catene della grande distribuzione organizzata in Italia e all’estero, come Esselunga, Tesco, Asda, Intermarchè, Auchan, Carrefour, System U, Leclerc e Metro. Nuova Castelli, che conta 700 dipendenti, ha chiuso il 2012 con 335 milioni di fatturato (dai 300 milioni del 2011), dei quali il 90% è generato dalle esportazioni attraverso la struttura distributiva e commerciale del gruppo, e con un margine operativo lordo di 28,5 milioni (da 19,9 milioni) di euro a fronte di un indebitamento lordo verso le banche di 170 milioni. Tra i principali bacini commerciali, la Francia, la Gran Bretagna, la Russia e la Germania. Il piano di sviluppo prevede l’integrazione nel gruppo anche di Alival, l’azienda leader di mercato nella produzione di mozzarella, con ricavi per 200 milioni e 500 dipendenti, rilevata l’anno scorso da Nuova Castelli.
Obiettivo a tre anni è quello di arrivare a un fatturato di 800 milioni di euro e 2 mila dipendenti, con lo sbarco in Borsa a Piazza Affari. Della Nuova Castelli si è detto molto sulla stampa locale nel corso dell’ultimo anno, a causa di un contestato progetto di costruzione di un megacentro di stagionatura del Parmigiano, già rifiutato da un paio di Comuni, perché molti produttori ed enti pubblici temono come fattore destabilizzante del mercato. Bigi, dopo al cessione agli inglesi, ha ribadito che il piano industriale della Nuova Castelli è portare dalle attuali 120mila forme prodotte ogni anno a 400mila entro il 2017. I 100 milioni di investimenti da Londra dovrebbero servire proprio per finanziare il temuto “Fort Knox del Parmigiano”.
Per Chartehouse si tratta della seconda operazione in Italia condotta dal partner Giuseppe Prestia dopo quella su DOC Generici la scorsa estate (si veda altro articolo di BeBeez).