Alla fine a sorpresa i ristoranti Temakinho sono entrati nell’orbita del gruppo Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione spa, lo stesso che controlla i ristoranti Old Wild West. Lo ha comunicato ieri la stessa Cigierre, precisando di aver acquistato una quota di maggioranza nella società capogruppo proprietaria della catena di ristoranti nippo-brasiliani (si veda qui il comunicato stampa).
Temakinho è stata assistita da Vitale&Co in qualità di advisor finanziario, da Bonelli Erede come advisor legale e da Tavecchio Caldara & Associati per le tematiche fiscali, mentre Cigierre si è avvalsa della consulenza di Mediobanca come advisor finanziario e da Linklaters come advisor legale.
In realtà i rumor di mercato delle scorse settimane avevano indicato come investitori in due diligence soltanto fondi di private equity e cioé Armonia sgr, Argos Soditic, Vam Investments e Green Arrow Capital (si veda altro articolo di BeBeez).
La società fondata nel 2013 dai tre imprenditori Linda Maroli, Santo Bellistri, Francesco Marconi e Fabrizio Pisciotta era alla ricerca di un partner finanziario da qualche tempo. Il dossier era già stato esaminato da 21 Investimenti, senza poi che la trattativa avesse portato a un accordo (si veda altro articolo di BeBeez).
I fondatori di Temakinho, oltre che a mantenere un ruolo di azionisti di minoranza, continueranno a guidare la società in piena continuità. Con ricavi a quota 25 milioni di euro nel 2017 e un ebitda di 4 milioni, la catena ha ristoranti a Milano, Roma e Ibiza e ha in pista nuove aperture a Londra. L’investimento da parte di Cigierre consentirà infatti a Temakinho di proseguire nel proprio piano di sviluppo, che porterà all’apertura di nuovi ristoranti in location prestigiose e glamour, con un focus geografico particolare su Italia, Spagna, Regno Unito e Francia. Attualmente, Temakinho può contare su 10 ristoranti, a Milano, Roma, Londra, Ibiza e Formentera.
L’acquisizione di Temakinho arriva per Cigierre in un momento delicato, visto che il gruppo, che controlla la catena di ristoranti multietnici a marchio Old Wild West, Cantina Mariachi, Arabian Kebab, Wiener Haus, Shi’s, Kukkuma Cafè, America Graffiti e Pizzikotto, è a sua volta in vendita. Le ultime notizie di mercato riferivano di sei offerte non vincolanti arrivate sul tavolo degli advisor Rothschild e JP Morgan per Cigierre, con alcune delle offerte superano la valutazione di 700 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra gli offerenti ci sarebbero Carlyle, Permira, Onex e Cinven, mentre Apax Partners, inizialmente dato come interessato, sembrerebbe essersi fatto da parte. La short list potrebbe essere selezionata a brevissimo, per passare poi alla fase delle offerte vincolanti. La partenza dell’asta era attesa da prima dell’estate. Peraltro si dice che molti investitori siano intimoriti del fatto che il governo italiano potrebbe decidere per la chiusura domenicale dei negozi e quindi dei centri commerciali, dove si trova la maggior parte dei ristoranti delle catene di Cigierre.
Cigierre, con sede a Tavagnacco (Udine), è oggi controllata da BC Partners, che a novembre 2015 ha comprato la maggioranza da L Capital, Paladin Capital Partners (lo stesso fondo che controlla il gruppo Fini di Modena noto per i tortellini) e Camelot Holding e dal fondatore e amministratore delegato Marco Di Giusto, sulla base di una valutazione di circa 310 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).