
Il controllo di Moleskine passa alla belga D’Ieteren, che lancerà l’opa obbligatoria sul gruppo produttore dei noti taccuini quotato a Piazza Affari (scarica qui il comunicato stampa). L’annuncio è arrivato ieri in serata, dopo mesi che si rincorrevano le voci circa un interesse da parte dei fondi di private equity Syntegra Capital e Index Ventures Growth a uscire completamente dal loro investimento, che durava ormai da 10 anni e che si era parzialmente ridotto in occasione della quotazione nella primavera del 2013 e poi nel novembre 2015 con un’operazione di accelerated bookbuilding (si veda altro articolo di BeBeez).
L’operazione riguarda una quota complessiva del 41% del capitale sinora in portafoglio a Syntegra (tramite Appunti sarl) per il 36,69% e a Index Ventures (tramite Pentavest sarl) per il 6,31%, a un prezzo di 2,40 euro per azione, a cui corrisponde una valutazione dell’equity della società di 506 milioni di euro, pari in sostanza all’enterprise value, visto che Moleskine ha una posizione finanziaria netta positiva. Il perfezionamento dell’operazione è condizionato al via libera dell’autorità Antitrust in Germania.
D’Ieteren è assistita nel deal da Goldman Sachs International nel ruolo di advisor finanziario e da Cleary Gottlieb Steen & Hamilton nel ruolo di advisor legale. Syntegra Capital sì è avvalsa di Rothschild & Co. nel ruolo di advisor finanziario e di Raynaud Studio Legale nel ruolo di advisor legale.
D’Ieteren è un gruppo che ancora fa capo alla famiglia che lo ha fondato nel 1805, con sede a Bruxelles. D’Ieteren ha attualmente due gruppi di attività: D’Ieteren Auto, che distribuisce i veicoli Volkswagen, Audi, Seat, Škoda, Bentley, Lamborghini, Bugatti, Porsche e Yamaha in Belgio; e Belron (posseduta al 94.85%), leader mondiale nella riparazione e sostituzione dei cristalli per veicoli, con i marchi Carglass®, Autoglass e Safelite.
Dopo il perfezionamento dell’acquisto del 41,00% di Moleskine, D’Ieteren lancerà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sulle azioni rimanenti allo stesso prezzo (2,40 euro per azione), non condizionata al raggiungimento di alcuna soglia di adesione, nel corso dell’ultimo trimestre del 2016. Nel caso in cui sia raggiunta la soglia rilevante applicabile, D’Ieteren effettuerà il delisting delle azioni Moleskine dalla Borsa di Milano.
L’investimento iniziale sarà finanziato mediante il ricorso alle disponibilità liquidità di D’Ieteren, che ammontavano a 277,8 milioni di euro al 30 giugno 2016. A seguito della promozione dell’offerta pubblica di acquisto, il rimanente investimento sarà finanziato tramite una combinazione di ulteriori disponibilità liquide e prestiti bancari.
La società era stata prezzata a 2,3 euro per azione in ipo per una capitalizzazione di 490 milioni. Per molto tempo quel prezzo,però, sul mercato non era mai più stato toccato e anzi il titolo il 22 dicembre 2014 aveva toccato il suo minimo storico a 1 euro per azione. Da allora, però, il trend è cambiato in positivo e quest’anno il titolo a inizio giugno ha toccato un massimo a 2,32 euro. Ieri, prima che fosse annunciata l’operazione, il titolo ha chiuso a 2,14 euro (+0,38%) con una capitalizzazione di circa 454 milioni.
Moleskine ha chiuso il 2015 con ricavi netti per 128, 13 milioni di euro (da 98,67 milioni nel 2014) con un ebitda di 42,3 milioni (da 33,7 milioni) e con posizione finanziaria netta positiva per 14 milioni (dai 4,6 milioni di posizione finanziaria netta negativa a fine 2014), guidata da una sostenuta generazione di cassa. Lo scorso giugno, invece, il fatturato era stato di 60,5 milioni (+12,3%), il mol superiore ai 14 milioni (+6,4%), il risultato operativo di 12,6 milioni (+8,6%9 e l’utile netto di 8,25 milioni (+16,4%) con un debito di 328 mila euro e un patrimonio netto di 102,7 milioni. Mentre su base annua il management ha già comunicato che il giro d’affari si attesterà in un range di 148-153 milioni e l’ebitda oscillerà tra 46 e 48 milioni.