Canada Pension Plan Investment Board (CPP Investments) ha confermato che sarà tra i co-investitori di KKR nell’operazione NetCo di TIM, cioè la società che deterrà il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa di telecomunicazioni attualmente posseduta da TIM. CPP Investments investirà 2 miliardi di euro per una quota del 17,5% di Optics HoldCo, la holding in cima alla catena strutturata da KKR Infrastructure per acquisire la NetCo. Lo ha annunciato il fondo pensione venerdì 8 marzo con una nota (si veda qui il comunicato stampa), confermando quanto anticipato a fine gennaio da Reuters (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che il transaction agreement relativo a Netco era stato firmato a inizio dello scorso novembre 2023 tra TIM e Optcs BidCo, e in quell’occasione era già stato svelato il nome di un primo coinvestitore e cioé quello dell’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA) (si veda altro articolo di BeBeez). Non si era parlato però ufficialmente di quale sarà la sua quota, ma si ipotizza sia attorno al 20% del veicolo di KKR.
Altro protagonista dell’operazione, come noto, sarà F2i sgr con Fondo VI Rete Digitale che, assieme al Fondo IV Ania e al Fondo V per le Infrastrutture Sostenibili, investirà un totale complessivo di un miliardo di euro, per una quota del 10% della NetCo (si veda altro articolo di BeBeez).
Un altro 15-20% sarà infine acquisito dal Governo italiano, che parteciperà all’acquisto tramite il MEF-Ministero dell’Economia e delle Finanze guidato da Giancarlo Giorgetti, che nei giorni scorsi ha dato il suo placet all’operazione ai fini della normativa Golden Power (si veda altro articolo di BeBeez).
“NetCo fornirà servizi critici di connettività dati end-to-end a sostegno del funzionamento dell’economia italiana”, ha dichiarato James Bryce, managing director, Global Head of Infrastructure di CPP Investments, che ha aggiunto:”Il nostro investimento a fianco di questi partner chiave con una visione condivisa a lungo termine contribuirà a fornire infrastrutture digitali di alta qualità in tutta Italia e a generare rendimenti corretti per il rischio a lungo termine per il fondo. Siamo ottimisti sul fatto che NetCo possa rappresentare il primo di numerosi investimenti infrastrutturali in Italia per CPP Investments”.
CPP Investments è un investitore globale attivo nel settore delle infrastrutture con 29 investimenti diretti in 13 Paesi per un totale di 51,8 miliardi di dollari al 31 dicembre 2023, con investimenti significativi in aziende di infrastrutture digitali, tra cui Boldyn Networks (Stati Uniti, Regno Unito e Italia), Cellnex (paneuropea) e V.Tal (Brasile).
Tornando all’operazione sulla NetCo di TIM, nei giorni scorsi, in occasione della pubblicazione dei conti 2023, il gruppo tlc quotato a Piazza Affari ha fatto sapere che il deal passetà anche per “un complesso di offerte di scambio aventi a oggetto talune serie di obbligazioni emesse dal Gruppo TIM e con scadenza a partire dal 2026” (si veda altro articolo di BeBeez). Più nel dettaglio, la nota di TIM ricorda che “il corrispettivo per la vendita della partecipazione potrà essere parzialmente corrisposto anche mediante il trasferimento di parte del debito del gruppo TIM contestualmente al closing dell’operazione NetCo (c.d. liability management)” e che per questo motivo “il Consiglio di Amministrazione di TIM ha deliberato di conferire mandato all’Amministratore Delegato per provvedere all’attuazione, sussistendone i presupposti, delle attività funzionali alla realizzazione dell’operazione di trasferimento del debito”.
Ricordiamo, infatti, che uno dei principali obiettivi dell’operazione per TIM è quella di abbattere la mole di debito che pesa sul gruppo, che a fine 2023 ammontava a 32 miliardi di euro lordi rettificati, con un indebitamento finanziario netto di 25,6 miliardi (o 20,3 miliardi after lease) poco al di sopra dei 25,3 miliardi del 2022 (si veda qui la presentazione dei dati preliminari 2023), a fronte di 16,3 miliardi di euro di ricavi (da 15,8 miliardi nel 2022), un ebitda rettificato di 5,7 miliardi (da 5,3 miliardi) e una perdita netta di 1,4 miliardi (da 2,9 miliardi)