Il 23% del capitale di Suning.com, il colosso della distribuzione retail cinese quotato alla Borsa di Shenzeng e proprietario dell’Inter, è passato sotto il controllo di investitori pubblici cinesi, in un’operazione che punta a migliorare struttura azionaria del gruppo e la sua strategia di lungo termine. Emerge da un comunicato inviato da Suning.com domenica (si veda qui Bloomberg e Global Times), che precisa che Shenzhen International Holdings Ltd, un gruppo attivo principalmente nella logistica e nella gestione di strade a pedaggio, ha comprato l’8% di Suning.com, mentre Shenzhen Kunpeng Equity Investment Management Co, ha comprato il 15%, per 14,8 miliardi di yuan (2,28 miliardi di dollari o 1,9 miliardi di euro).
Zhang Jindong, fondatore di Suning, resta comunque il principale azionista del gruppo. Prima della vendita, Zhang Jindong controllava direttamente Suning.com con una quota del 20,96% e indirettamente con Suning Appliance Group con 19.88%, mentre il secondo azionista era il colosso dell’e-commerce Alibaba Group con il 19.99% a seguito di un accordo di partnership strategica nel 2015.
Le azioni di Suning.com erano state temporaneamente sospese alla Borsa di Shenzhen giovedì 25 febbraio, quando Suning aveva annunciato che un gruppo di azionisti stava per cedere sino a un quarto del capitale ad altri investitori. Le azioni sono state riammesse alle negoziazioni questa mattina e hanno registrato un rialzo di oltre il 10%, mentre i due bond di Suning.com a scadenza agosto 2021 e novembre 2023 hanno registrato a loro volta un balzo, rispettivamente, del 4% e del 4,4% portandosi a quota 92,59 e 89,99.
“Introdurre azionisti statali strategici è un vantaggio perché la società potrà focalizzarsi ulteriormente sui servizi retail, rafforzarsi in tutti gli scenari e migliorare l’efficienza operativa e la redditività dell’attivo del business”, si legge nella nota, mentre gli analisti sottolineano che l’operazione permetterà a Suning.com di ottenere tutto il supporto necessario sul fronte finanziario e fiscale.
Il gruppo, infatti, sebbene vanti ricavi enormi, che nel 2020 sono stati di 416,315 miliardi di yuan (poco più di 64 miliardi di dollari), di cui il 70% online, è carico di debiti: a fine 2019 erano 149,71 miliardi di yuan (circa 23 miliardi di dollari). E qust’anno sia Suning.com sia Suning Appliance Group hanno una serie di bond in scadenza: secondo l’agenzia di rating cinese China Chengxin International Rating, in totale sono 15,8 miliardi di yuan (oltre 2,4 miliardi di dollari). Per questo motivo gli analisti si aspettano che il gruppo venderà tutta una serie di asset non strategici rispetto al core business retail, compresa la partecipazione nell’Inter, per la quale le trattative con BC Partners sono in corso da prima di Natale, ma sembrano al momento in una fase di stallo (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre ieri, Suning, che ha sede a Nanchino, ha annunciato che trasferirà il suo quartier generale del sud della Cina a Shenzhen, il tech hub della China. In questo modo potrà migliorare la propria capacità operativa nell’area di Guangdong-Hong Kong-Macao Greater Bay e rafforzare il profilo del brand nella regione, aumentando la sua quota di mercato.