In linea con quanto comunicato relativamente al programma di investimento del secondo semestre 2022, la Fondazione Enpam (Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza dei medici e degli odontoiatri) ha avviato una selezione di fondi e veicoli di investimento di private equity, venture capital e private debt con focus sull’Italia (si veda qui il bando).
In particolare, per quanto riguarda il private equity sono ricercati FIA in euro con un target di raccolta di oltre 150 milioni di euro in cui l’ente ha in programma di allocare 190 milioni di euro. Lo stile d’investimento richiesto è quello buyout/growth e il 70% del portafoglio dovrà essere dedicato all’Italia.
La ricerca nell’ambito del venture capital, invece, riguarda FIA diretti o fondi di fondi con almeno il 70% di investimenti focalizzati nella penisola e un target di raccolta di oltre 100 milioni di euro. L’Enpam ha intenzione di investirvi 50 milioni di euro.
Infine, nell’ambito del private debt, la Cassa ricerca FIA di private debt con un target di raccolta di almeno 150 milioni di euro, per allocarvi circa 50 milioni di euro. Anche in questo caso, il FIA deve prevedere almeno il 70% di investimenti in Italia.
I soggetti interessati sono invitati a far pervenire le proprie proposte entro il 15 gennaio secondo le procedure e gli adempimenti indicati dall’Ente. Dopo tale termine, le offerte pervenute saranno considerate nelle selezioni che verranno avviate successivamente per la tipologia di investimenti ricercati. Le eventuali proposte pervenute non saranno in alcun modo vincolanti per la Fondazione, che si riserva, caso per caso, di attivare o meno le proprie procedure di selezione esclusivamente sulla base delle proprie valutazioni discrezionali.
L’Asset Allocation Strategica (AAS) della Fondazione, approvata dal Cda nell’aprile 2017, e riportata nel Bilancio preventivo 2023, prevede un peso obiettivo del 10,5% sul totale del patrimonio dell’Ente per gli investimenti alternativi con uno scostamento possibile (Asset Allocation tattica o AAT) del 5% in aumento o in diminuzione. In particolare, un 3% di questo 10,5% può essere destinato a investimenti in fondi di private equity globali. La stessa percentuale è prevista per gli investimenti di private debt, identificati come credito alternativo all’interno della quota del 45% destinata a investimenti obbligazionari. Grande spazio, infine, viene dato ai beni reali, il cui peso è previsto al 30%, di cui 28% real estate Italia e non e il resto infrastrutture.
In tema di immobiliare, ricordiamo che nel 2021 l’Enpam ha ceduto un super portafoglio di 68 immobili, valutati 832 milioni di euro, ad Apollo Global Management, in un’operazione nota come Project Dream (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, Coima sgr aveva acquisto da Apollo 11 di quegli immobili ubicati a Roma e Milano, per un totale di circa 75 mila mq e un valore di oltre 300 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e contestualmente InvestiRE sgr (Gruppo Banca Finnat) aveva costituito nuovi fondi ai quali Apollo ha apportato altri 25 degli immobili ex Enpam, per un valore di circa 300 milioni in cambio di quote dei fondi stessi. Allo stesso modo anche Kryalos sgr ha costituito 4 nuovi fondi ai quali Apollo ha apportato altri 26 immobili ex Enpam, tra cui alcuni trophy asset, dislocati su tutto il territorio nazionale ma concentrati su Milano e Roma, per un valore complessivo stimato intorno ai 280 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
A seguito della mega cessione di immobili, si legge ancora nel Bilancio di previsione, “si evidenzia un momentaneo sottopeso nel 2022 del portafoglio Reale sotto il limite minimo del 25% dovuto all’incasso della operazione Project Dream, che viene recuperato nel 2023 con investimenti di circa 160 milioni di euro (si è ipotizzato che le risorse disponibili per i reinvestimenti del piano fonti/impieghi vadano tutte agli investimenti reali)”. Per questo motivo, “nella prima parte dell’anno è stata redatta un’ipotesi di Progetto di
Investimento e condotta un’attività di ricerca con sollecitazione del mercato finalizzata ad individuare OICR che investano direttamente in Real Estate, escludendo i fondi di fondi e i fondi di debito/credito”.
Su questa base il Cda nella seduta del 29 aprile 2022 ha deliberato due nuovi investimenti real estate: per un massimo di 50 milioni, con la condizione di un limite al 30% per la partecipazione della Fondazione, nel Fondo Geras 2 gestito da REAM sgr, che investe in immobili destinati ai servizi alla persona, in particolare, strutture a destinazione sanitaria socioassistenziale (RSA), residenziale (studentati e senior living) e turistico ricettive; e per un massimo di 100 milioni nel Fondo Coima ESG City Impact Fund gestito da Coima sgr, che investe in rigenerazione sostenibile del territorio a livello nazionale (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre per il comparto immobiliare, nel corso del 2022 è stata aumentata di 100 milioni di euro la partecipazione nel Fondo Antirion Global – Comparto Core gestito da Colliers Global Investors Italy sgr (ex Antirion sgr). Infine, nel 2022 sono in fase di liquidazione i seguenti fondi immobiliari presenti nel portafoglio della Fondazione: il Fondo Asian Property II, gestito da Savills sgr, che ha sostanzialmente concluso la propria attività ed entro il 2023 procederà a rimborsare le ultime quote e a distribuire gli ultimi dividendi; e il Fondo Socrate, gestito da Fabrica sgr, che ha prorogato la propria scadenza dal dicembre 2022 al dicembre 2023.
Quanto al comparto infrastrutture, infine, nel Bilancio di previsione 2023 si legge ancora che “in relazione al presente esercizio è stata posta in essere una sollecitazione di mercato per l’asset class Infrastrutture Equity, nella quale sono state invitate a presentare le proprie proposte di investimento le controparti potenzialmente in raccolta. La ricerca è finalizzata ad individuare OICR che investano direttamente in
Infrastrutture, escludendo i fondi di fondi, i fondi di debito/credito e i fondi aperti (…). In merito al focus geografico, ci sono due distinti processi di selezione, uno per i fondi con focus geografico prevalente Italia e l’altro con focus geografico prevalente Europa. Per la ricerca con focus geografico Italia, non sono stati specificati i settori target di investimento anche in considerazione delle dimensioni di mercato più ridotte, rispetto a quello europeo. Per la ricerca con focus geografico Europa, si valuteranno preferibilmente i fondi aventi oggetto di investimento diversificato in relazione ai settori Energia, Utilities, Trasporti, Telecomunicazioni, Logistica”. In entrambi i casi l’impegno di Enpam sarà di 400 milioni di euro.