Equinox e Aksìa sarebbero in corsa per assicurarsi l’asta per l’azienda vitivinicola Femar Vini, gestita da Mediobanca. Lo riporta Il Sole 24 Ore.
Femar Vini è nata negli anni Venti, quando Manlio Mergè ha iniziato a produrre e commerciare vino sfuso e olio. Il figlio, Armando Mergè, negli anni Settanta ha deciso di espandere l’azienda di famiglia insediandosi nei territori di Frascati, Monte Porzio Catone e l’Agro Romano. In pochi anni, grazie alla qualità dei prodotti, la società ha raggiunto una posizione di rilievo nel panorama vitivinicolo dei Castelli Romani, dopodichè il testimone è passato al figlio Felice Mergè, che nel 1995 ha trasformato l’azienda agricola di famiglia nella Femar Vini, il cui nome è l’acronimo di Felice Mergè Armando.
L’azienda può contare sulle uve provenienti dai vigneti di proprietà aziendale e sulle uve e sui vini conferiti dalle aziende associate. La società, con sede a Monteporzio Catone (Roma), genera un ebitda di 11 milioni di euro.
All’asta per Femar Vini avrebbe partecipato inizialmente anche Clessidra sgr, che però si è poi ritirata. Intanto Clessidra ha anche messo in stand by l’acquisizione di Botter, per la quale il fondo era in trattativa da inizio anno insieme alla casa madre Italmobiliare (si veda altro articolo di BeBeez). Uno dei fornitori dell’azienda vitivinicola, Ghost Wine, è infatti stato messo sotto inchiesta dalla Procura di Lecce per presunta adulterazione di vini pugliesi, coinvolgendo anche Botter, che sul tema lo scorso luglio ha comunque diffuso una nota per chiarire che è estraneo ai fatti (si veda Intravino). Le rassicurazioni dell’azienda, però, non sono evidentemente bastate né a Clessidra né alle banche e ai fondi di private debt che erano pronti a finanziare l’operazione (si veda qui Il Sole 24 Ore).
Ricordiamo infatti che a finanziare il deal, valutato 300-330 milioni di euro, sarebbe stata Muzinich, sia attraverso uno dei suoi fondi di private debt sia attraverso il fondo di direct lending gestito dalla controllata Springrowth sgr (si veda altro articolo di BeBeez), che si sarebbero affiancati a un pool di banche composto da Banco Bpm, Bnl e UBI Banca. Botter, quindi, per ora resterà nelle mani dei fondatori e nel portafoglio del fondo IdeA Taste of Italy, gestito da DeA Capital Alternative Funds sgr, che l’aveva rilevata nel gennaio 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2019 Casa Vinicola Botter ha venduto circa 86 milioni di bottiglie e realizzato ricavi per 217 milioni di euro.