Lone Star ha dato un mandato esplorativo all’advisor Deutsche Bank per identificare la soluzione migliore, tra ipo o vendita a un soggetto industriale o a un fondo, per disinvestire da Evoca, l’ex N&W Global Vending, il leader di mercato tra i produttori di distributori automatici di snack e bevande. Lo scrive Il Sole 24 Ore, precisando che il gruppo potrebbe avere una valutazione attorno a 1,5 miliardi di euro e sarebbero già giunte manifestazioni d’interesse da parte di altri private equitye soggetti strategici.
D’altra parte la notizia era attesa. Lo aveva detto tra le righe a inizio luglio l’amministratore delegato di Evoca, Andrea Zocchi, partecipando al Caffé di BeBeez sul vending, come poi riferito da MF Milano Finanza. Potrebbe essere il momento per andare in Borsa, gli era stato chiesto? “Confesso che mi piacerebbe molto”, aveva risposto Zocchi, precisando però che “Lone Star è entrato nel nostro capitale soltanto poco più di due anni fa e quindi potrebbe essere un po’ presto. Detto questo, sappiamo che i fondi sono molto bravi a cogliere le opportunità più interessanti, quando si presentano, quindi non si sa mai. Non è però detto che l’exit sia la Borsa. Potremmo entrare nel mirino di un grande gruppo industriale o ancora di un private equity. Certo la dimensione per quotarci ce l’abbiamo. Quest’anno chiuderemo il bilancio con circa 480 milioni di euro di ricavi”. Una cifra in netto rialzo dai 416,5 milioni del 2017, quando il gruppo aveva registrato un ebitda rettificato di 95,1 milioni, con un debito finanziario netto di 456 milioni, comprensivi di 410 milioni di euro di bond (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso maggio il gruppo comprato la spagnola Quality Espresso, uno dei maggiori produttori di macchine da caffè professionali manuali e di accessori complementari per il settore HoreCa (si veda altro articolo di BeBeez). A marzo, invece, il gruppo ha comprato la statunitense VE Global Solutions, con base a Cleveland, specializzata nella commercializzazione di caffé e distributore delle macchine distributrici a marchio Necta, Wittenborg e SGL in Nord American (si veda qui il comunicato stampa). Nel giugno 2017, invece, il gruppo italiano aveva annunciato l’acquisizione di Les Entreprises Cafection, produttore canadese di macchine da caffè con sede a Quebec City (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’ottobre 2016 Evoca aveva comprato, da Royal Phillips, Saeco Vending e la licenza per l’utilizzo dei marchi Saeco eGaggia nel mercato delle macchine da caffè professionali (si veda altro articolo di BeBeez). E altre acquisizioni erano state condotte negli anni precedenti.
A supportare l’aggressiva campagna di acquisizioni sono sempre stati i fondi di private equity azionisti del gruppo. Evoca è infatti controllata da fine 2015 da Lone Star, che aveva rilevato il controllo dal gruppo dai fondi Equistone (ex Barclays Private Equity) e Investcorp, che avevano acquistato la società nel 2008 da altri due fondi di private equity e cioé da Argan Capital e Merrill Lynch Private Equity. Questi ultima a loro volta nel 2005 avevano rilevato Evoca dal fondo Compass Partners International, che nel 1999 aveva creato il gruppo acquisendo l’italiana Necta (ex Zanussi Vending) dalla Electrolux-Zanussi e poi fondendola con la danese Wittenborg. La società, dunque, è al quarto giro di valzer con i fondi di buyout.
Per un approfondimento sul settore si veda qui l’Oscar del Vending,
il report di Vending magazine, a cui BeBeez ha collaborato con approfondimento
sulle aziende del settore in portafoglio ai private equity o che hanno emesso bond