Il private equity francese Extendam ha acquistato da Accorinvest l’albergo Sofitel Roma Villa Borghese, dando corpo alle indiscrezioni già circolate alla fine di gennaio (si veda altro articolo di BeBeez) senza che si conoscesse il nome dell’acquirente, ma una stima di valore dell’operazione (75 milioni di euro).
Extendam non ha reso noti i dettagli finanziari di quest’accordo (si veda qui il comunicato stampa) nè ha smentito le voci circolate sulla stampa iberica secondo cui il private equity avrebbe investito la medesima cifra per acquisire contestualmente il Sofitel Lisbon Libertade, cosa che è effettivamente accaduta.
L’operazione è stata finanziata mediante un green loan erogato da Credit Agricole, e prevede che l’asset manager dell’hotel sia Ring a Bell Hospitality.
L’accordo è stato seguito da una squadra interna, per quanto riguarda Extendam, mentre i venditori sono stati assistiti da Herbert Smith Freehills Parigi, Herbert Smith Freehills Milano, CS’Associados, Mazars, Theop Italia, Aegilium ed Albion.
Sofitel Roma VIlla Borghese è un 5 stelle con 81 camere e 28 suites, un ristorante (Settimo) e una terrazza che guarda tutta Roma, che si trova in via Lombardia 47, a pochi passi dai giardini di VIlla Borghese, via Veneto e Piazza di Spagna, quindi anche vicino all’Ambasciata degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, oltre che al Ministero della DIfesa, dell’Economia e delle Finanze itlaiano.
L’hotel era stato ristrutturato nel 2018 dal designer Jean Philippe Nuel, e ora sarà sottoposto ad una nuova fase di lavori per migliorarne le prestazioni energetiche ed ambientali, ha spiegato Extendam.
Bertrand Pullès, vice direttore generale di Extendam, ha dichiarato: “Questi due accordi segnano l’inizio della nostra collaborazione con Sofitel, un marchio pioniere dell’ospitalità di lusso francese che siamo lieti di sostenere in occasione del 60° anniversario del marchio, che ricorre quest’anno”.
Maud Bailly, CEO di Sofitel, MGallery ed Emblemi, ha aggiunto: “Da 60 anni Sofitel incarna l’hotellerie di lusso francese, con il desiderio di fondere armoniosamente questo ‘piccolo pezzo di Francia’ con le culture locali in ognuno dei nostri 120 hotel nel mondo. Il nostro marchio rivendica un lusso sincero con servizi e cultura riconoscibili e un impatto sociale positivo, grazie a un’ambiziosa tabella di marcia ambientale. Il 42% di tutti gli hotel Sofitel è attualmente eco-certificato e il 100% di essi sarà qualificato come tale entro la fine del 2025. Sofitel sta quindi aprendo la strada a un lusso impegnato, in cui bellezza, esperienza ed emozione si uniscono a un’attenzione responsabile e sostenibile per ogni soggiorno. Oggi siamo lieti di avere Extendam come partner per sostenere l’influenza del marchio Sofitel in Europa”.
Maxime Durand, responsabile dell’operazione per Extendam, ha aggiunto: “Per finanziare questa operazione, abbiamo contratto un Green Loan con il supporto dei team di Corporate Investment Banking del Crédit Agricole a Milano. Questa prima collaborazione con CACIB segna anche il nostro ingresso nel mercato alberghiero romano”.
Jean-Marc Palhon, presidente di Extendam, ha concluso: “nel pieno centro di due delle capitali più attraenti e dinamiche d’Europa, entrambe le strutture godono di una posizione molto ricercata e prestigiosa. Siamo lieti di mettere piede a Roma e a Lisbona con questi due hotel simbolo che consideriamo tra i più belli della collezione europea di Sofitel”.
AccorInvest è un gruppo alberghiero francese che possiede le catene Sofitel, Ibis, Novotel e Mercure, con un portafoglio complessivo di 736 hotel di proprietà e in affitto, distribuiti in 26 paesi per un totale di quasi 115 mila camere, per un fatturato complessivo di 3,5 miliardi di euro
Sino al 2018 Accorinvest era stato interamente di proprietà AccorHotels, a sua volta controllato dal colosso francese dell’ospitalità Accor, quotato su Euronext Parigi, e sul mercato OTC negli Stati Uniti. Nel maggio di quell’anno AccorHotels ha ceduto per 4,6 miliardi di euro il 57,8% del capitale di AccorInvest a PIF (Public Investment Fund, fondo sovrano dell’Arabia Saudita), a GIC (fondo sovrano di Singapore), a Colony NorthStar, Crédit Agricole Assurances, Amundi e altri investitori privati, con AccorHotels che è rimasto al 42,2% (si veda qui il comunicato stampa di allora).