Il titolo dell’AS Roma ieri ha chiuso la seduta con un balzo del 49,8% a quota 0,222 euro, dopo che lo scorso 6 novembre è fallita l’opa di Dan Friedkin lanciata a 0,1165 euro per azione, un prezzo inferiore ai minimi degli ultimi 5 anni del titolo (si veda qui il comunicato stampa). Tale prezzo è previsto dalla legge di recepimento dell’opa europea, che lo omologa a quello offerto a una controparte per il controllo (James Pallotta). L’opa lanciata il 9 ottobre scorso si doveva chiudere inizialmente il 29 ottobre (si veda altro articolo di BeBeez) e la data di scadenza era stata poi propogata appunto al 6 novembre (si veda qui l’Insight View di BeBeez sull’m&a nel calcio negli ultimi 30 anni, dedicata agli abbonati di BeBeez News Premium).
All’opa, però, sono state apportate azioni soltanto pari allo 0,2% del capitale sociale dell’emittente e all’1,674% delle azioni oggetto dell’offerta. L’opa era stata promossa da The Friedkin Group, per il tramite del veicolo Romulus and Remus Investments LLC. L’offerta riguardava un massimo di 84.413.785 azioni ordinarie di AS Roma, che rappresentavano circa il 13,4% del capitale sociale, dopo che lo scorso 17 agosto è stato firmato il closing della cessione a The Friedkin Group dell’86,6% del capitale della squadra di calcio quotata a Piazza Affari da parte di James Pallotta, nell’ambito di un accordo più ampio che riguardava anche la cessione di una serie di asset collegati, il tutto per 591 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez e qui il comunicato stampa del 17 agosto).
A questo punto il prossimo appuntamento resta quello del 9 dicembre, data dell’assemblea della società giallorossa che voterà sul previsto aumento di capitale da 210 milioni di euro. così come annunciato lunedì 26 ottobre (si veda qui il comunicato stampa e qui altro articolo di BeBeez), per coprire la perdita netta consolidata stimata in 204 milioni di euro per l’esercizio 2019-2020, a fronte di un patrimonio netto consolidato negativo per 242,5 milioni di euro, in flessione di 115 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2019 (si veda qui il comunicato stampa). A quel punto i soci che hanno voluto aderire all’opa dovranno decidere se mettere mano al portafogli e pagare 0,33 euro per azione oppure vedersi ulteriormente diluiti. Friedkin potrà quindi sottoscrivere in quell’occasione tutte le nuove azioni inoptate e salire ulteriormente nel capitale, sperando questa volta di riuscire a superare la soglia del 95%, che in questo caso imporrebbe il delisting del titolo. Intanto Friedkin si prepara anche a raffoazare la squadra sul piano dirigenziale e, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, ha offerto a Stefano Scalera, attualmente vice capo di Gabinetto del Ministro di Economia e Finanze, di curare per il club le relazioni istituzionali.
AS Roma, quotata a Piazza Affari, è controllata all’83,3% da NEEP Roma Holding spa, che a sua volta faceva capo per il 60% a AS Roma spv LLC e per il 40% alla Raptors Holdco di James Pallotta. AS Roma spv è una società partecipata da James Pallotta, Michael Ruane, Thomas Dibenedetto e Richard d’Amore e da Starwood Capital Group. AS Roma spv possedeva inoltre una partecipazione diretta del 3,3% nel capitale di AS Roma. Nel dettaglio, Pallotta ha ceduto l’intera partecipazione detenuta da AS Roma spv nel club, pari quindi all’86,6% del capitale, a un prezzo di 0,1165 euro per azione. L’operazione ha previsto più in generale che Friedkin acquisisse il 100% del capitale azionario di NEEP e altri asset esclusi dal perimetro del gruppo AS Roma, ma strettamente legati al business della società, tra cui il centro sportivo di Trigoria (AS Roma Real Estate), e Stadio TDV spa, la società promotrice del progetto del nuovo stadio; e altre due società controllate da Pallotta e soci e fuori dal perimetro del gruppo AS Roma, cioé il 100% di ASR Soccer LP srl e il 100% di ASR Retail TDV.
Ricordiamo che nel gennaio 2020 Friedkin aveva messo sul piatto per la società giallorossa 750 milioni di euro, compresi i 272 milioni di debito finanziario netto e l’aumento di capitale per massimi 150 milioni (si veda altro articolo di BeBeez). La trattativa si era poi bloccata nel marzo scorso a causa del coronavirus. Romulus and Remus Investments al 31 agosto aveva già messo mano ulteriormente al portafoglio (si veda qui il comunicato stampa) e aveva supportato le esigenze di working capital di AS Roma attraverso un finanziamento soci di 10 milioni di euro, effettuato per il tramite della controllante NEEP. Inoltre, nel mese di settembre Romulus and Remus Investments ha effettuato, sempre per il tramite di NEEP e sempre per supportare le esigenze di working capital di AS Roma, un ulteriore finanziamento soci per ulteriori 53 milioni di euro. Infine, sempre per il tramite di NEEP, è stato erogato un nuovo finanziamento soci per 14,6 milioni di euro per gli oneri della transazione con cui ASR Media and Sponsorship spa ha pagato agli obbligazionisti la cosiddetta Consent Fee dovuta a seguito dell’approvazione da parte dell’Assemblea degli obbligazionisti stessi, della concessione di alcuni waivere alcune modifiche da apportare al regolamento del prestito, che, visto il cambio di controllo di ASR Media, avrebbe comportato il rimborso al 101% dell’intero prestito obbligazionario senior secured da 275 milioni di euro quotato al Third Market della Borsa di Vienna ed emesso da ASR Media and Sponsorship spa nell’agosto 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).