Balzo in Borsa ieri per Panariagroup Industrie Ceramiche, produttore italiano di ceramiche per pavimenti e rivestimenti quotato al segmento Star di Borsa Italiana dal 2004: il titolo ha infatti chiuso in rialzo del 5,2%, a 2 euro per azione.
Merito della notizia che Finpanaria, la holding controllata dalla famiglia fondatrice Mussini, che detiene già il 69,301% della società (75,2% se si tiene conto degli acquisti sul mercato fuori oa degli ultimi gionri), ha prorogato dal 7 all’11 giugno l’opa finalizzata al delisting sulla stessa Panariagroup innalzandone il prezzo da 1,85 appunto a 2 euro per azione (si veda qui il comunicato stampa), livello a cui il mercato si è prontamente allineato.
Il nuovo corrispettivo incorpora un premio del 30,6% circa rispetto al prezzo ufficiale delle azioni ( 1,532 euro) il giorno dell’annuncio dell’offerta, il 31 marzo a mercati chiusi (si veda altro articolo di BeBeez). Il premio sale all’85% se si confronta con la media aritmetica ponderata dei prezzi ufficiali registrati dalle azioni nei sei mesi precedenti la data di annuncio dell’offerta (inclusa).
Ricordiamo che l’opa lanciata da Finpanaria era partita il 10 maggio scorso. L’operazione riguarda circa 34 milioni di azioni della società ancora non di proprietà di Finpanaria (75,18% del capitale di Panariagoup). Attualmente è stato portato in adesione il 28,7% delle azioni oggetto di opa. L’esborso massimo di Finpanaria, in caso di adesione totalitaria all’opa, è di 22,5 milioni.
Condizione di efficacia dell’opa è che al termine dell’offerta, Finpanaria si trovi a detenere una partecipazione complessiva superiore al 90% del capitale sociale della società. Nel caso in cui “non fosse conseguito il delisting e, pertanto, l’emittente restasse quotato, Finpanaria valuterà a propria discrezione la possibilità di proporre, nei 12 mesi successivi alla data di pagamento, ai competenti organi dell’Emittente di conseguire il Delisting mediante la Fusione” recita il comunicato.
Nel dettaglio, Finpanaria è partecipata da: Andrea Mussini (19,76%); Giuliano Mussini (5%); Emilio Mussini (8,68%); Paolo Mussini (7,88%; presidente del Cda di Panariagroup); Giuliano Pini (1,93%); Giuseppe Mussini (8,63%); Marco Mussini (8,94%; vicepresidente del Cda di Panariagroup); Silvia Mussini (9,41%); Domenica Prodi (13,37%); Romano Montorsi (3,6%); Marisa Gibellini (2,54%).
La nota di Finpanaria di annuncio dell’opa precisava che “mediante l’offerta e il delisting, l’offerente intende rendere possibile un efficientamento dell’emittente finalizzato all’ulteriore rafforzamento dello stesso, operazione più facilmente perseguibile nello status di società non quotata”. In particolare, Finpanaria ritiene che questa operazione favorirà un ulteriore rafforzamento di Panariagroup, alla luce di: minori oneri, maggiore flessibilità gestionale e organizzativa e semplificazione degli assetti proprietari. Dopo l’opa, Finpanaria intende “continuare a sostenere lo sviluppo di Panariagroup, consolidando e valorizzando il perimetro delle attività attuali e cogliendo, allo stesso tempo, eventuali future opportunità di crescita in Italia e all’estero”.
La società è stata fondata nel 1974 da un gruppo di imprenditori, in cui rientrava Giuliano Mussini, attuale azionista di maggioranza. Nel 1992 la società si è ampliata grazie all’acquisizione di Ceramiche Artistiche Lea e al lancio del nuovo marchio di lusso Cotto d’Este. Nel 1995 era stato lanciato il marchio Fiordo Industrie Ceramiche con la contestuale costruzione del nuovo stabilimento di Toano (Reggio Emilia). Nel 2002 è stato acquistato il produttore portoghese di ceramiche Maronagres (oggi Margres). Nel 2004 le società del Gruppo Panaria si sono unite sotto l’unico marchio Panariagroup, che si è quotato in Borsa. Nello stesso anno, è stata aperta la filiale americana di Lea: Lea Products North America. Nel 2005 Panariagroup ha rilevato la concorrente portoghese Novagres (oggi Love Tiles) e nel 2006 gli asset dell’americana Florida Tile Industries. Nello stesso anno le portoghesi Novagres e Margres si sono fuse in Gres Panaria Portugal. Nel 2008 è nato il marchio Blustyle Ceramica e nel 2012 Panariagroup ha siglato una joint venture con Granito, società leader nel mercato indiano.
Il gruppo, con sede a Fiorano Modenese, ha chiuso il 2020 con ricavi netti per 357,27 milioni di euro (-6,5% rispetto ai 382,02 del 2019, di cui il 17% generati in Italia); una perdita netta di 5,78 milioni di euro, in miglioramento dal rosso di 6,39 milioni contabilizzata nel 2019, e una posizione debitoria netta in miglioramento a 87,6 milioni (si veda qui il comunicato stampa). Il primo trimestre del 2021 si è tuttavia chiuso in crescita, con ricavi a 96 milioni rusoetto ai 92,5 dello stesso periodo del 2020, mentre l’ebitda è cresciuto di oltre il 50%, da 6,9 a 10,9 milioni.
Quella su Panariagroup è solo l’ultima di una serie di opa finalizzate al delisting di società quotate a Piazza Affari. Si è chiusa ieri quella su Guala Closures, specializzata nella produzione di chiusure di sicurezza per alcolici e vini da parte di Investindustrial. Stanno per partire quella sul’information provider Cerved, da parte di ION Investment, FSI e GIC, l’opa su Isagro, produttore milanese di agrifarmaci e biostimolanti quotato a Piazza Affari, da parte dell’americana Gowan, quella su Sicit da parte di NB Renaissance. Tutte operazioni che seguono a ruota altre offerte, come quella lanciata dall’imprenditore Massimo Zanetti, che a sua volta ha delistato il gruppo produttore di caffé Massimo Zanetti Beverage e dalla famiglia Vacchi che insieme a BC Partners ha delistato la sua IMA. Inoltre, nel maggio scorso si è chiusa con successo l’opa di Gavio e Ardian su ASTM.