Nelso Antolotti e la figlia Linda, soci fondatori di Turbocoating, principale società operativa e holding del gruppo Unitedcoatings, hanno riacquistato dai fondi il 40% circa del capitale e sono tornati al pieno controllo del gruppo basato a Rubbiano di Solignano (Parma) e fondato nel 1973 dallo stesso Nelso Antolotti, che ne è presidente esecutivo (scarica qui il comunicato stampa).
Il gruppo era partecipato dai fondi Neuberger Berman (che aveva rilevato la partecipazione nell’ambito della cessione in blocco del portafoglio di partecipate dirette di Fondo italiano di Investimento sgr, si veda altro articolo di BeBeez) e da Edmond de Rothschild Investment Partners di cui è advisor Mast Capital Partners. A inizio 2013 i fondi hanno investito complessivamente 20 milioni di euro, di cui parte in aumento di capitale, a fronte della sottoscrizione di una quota di minoranza, e parte attraverso un prestito obbligazionario convertibile. Nel dettaglio, il Fondo Italiano d’Investimento aveva investito 7,5 milioni di euro di equity, per una quota del 15,25% del capitale, e un prestito convertibile per 2,5 milioni, mentre i veicoli di EdR, Winch Italia spa e Winch Italy Holdings 2 sa, avevano investito altri 10 milioni di euro di equity (si veda qui il Rendiconto di FII sgr al 31 dicembre 2013).
La famiglia Antolotti è stata assistita nell’operazione da Credit Suisse e dallo studio legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners ed è stata finanziata da un pool di banche guidato da Credit Agricole e Bnp Paribas.
Unitedcoatings è leader mondiale nell’applicazione di sofisticate tecnologie di deposizione a spruzzo termico di rivestimenti, principalmente per i settori dell’energia, biomedicale e aeronautico, con un fatturato che si prevede supererà i 100 milioni di euro nel 2017, di cui circa l’80% conseguiti all’estero. Turbocoating aveva chiuso il 2015 con ricavi consolidati per 78,4 milioni di euro, con un ebitda di 18,1 milioni e una liquidità netta di 8,7 milioni (si veda qui l’analisi Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Lo sviluppo è avvenuto anche grazie a un piano di investimenti industriali realizzati negli ultimi anni pari per un totale di 60 milioni di euro, con 5 stabilimenti in Italia, 4 negli Stati Uniti e uno in Cina di recente costruzione).
Uno snodo fondamentale nel percorso di crescita e rafforzamento strategico del gruppo è stato l’ingresso nel settore aeronautico, avviato con la costituzione nel novembre 2014 della joint-venture paritetica con la divisione GE Aviation della General Electric e dedicata alla fornitura direttamente negli Stati Uniti dei servizi di trattamento termico dei componenti in ceramica presenti nei motori aeronautici di nuova generazione (si veda altro articolo di BeBeez).