Gens Aurea spa. proprietaria del brand Orocash, il leader europeo nel business del compro oro, degli outlet Luxury Zone e del brand di gioielleria Alfieri & St.John, passa di mano. Nei giorni scorsi è stata infatti annunciato il passaggio del controllo al fondo Springwater Capital (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che la società era sinora controllata al 75% dal 2012 dai fondi Progressio sgr e J.Hirsch&Co, con il restante 25% in mano ai soci fondatori cioè ai fratelli Giuseppe e Marco Agostoni e a Piergiorgio Biella. A valle di un crollo importante e repentino del prezzo dell’oro che, partito a inizio 2013 da 1.674 dollari per oncia era arrivato a inizio 2014 a 1.150 dollari, la società era entrata in grave crisi. Il rilancio del gruppo era stato a quel punto affidato nell’ottobre 2014 all’amministratore delegato, Fabio Godano, che a partire dal 2015 è riuscito a riportare la società in utile (si veda altro articolo di BeBeez)
Fabio Godano, amministratore delegato di Gens Aurea, ha spiegato che la nuova proprietà fa parte di un progetto di rebranding e di espansione messo in atto dal management. Un processo iniziato tre anni fa con lo scopo di definire un nuovo riposizionamento di tutti e tre i marchi di Gens Aurea, al fine di migliorare la percezione della clientela rispetto alla concorrenza. Il piano sta peraltro dando i suoi frutti, con un 2019 che si è chiuso con un fatturato di oltre 120 milioni euro, un ebitda di 11,4 milioni e un utile netto di 4 milioni, a fronte di liquidità netta per 8,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente)
“Il trend di crescita, che da tre anni a questa parte accompagna tutti i marchi Gens Aurea non si è fermato neanche durante il lockdown. Grazie a listini prezzi competitivi e all’ottimo rapporto qualità/prezzo dei servizi offerti, Gens Aurea sta contribuendo al sostegno di un mercato del lusso messo in ginocchio dagli eventi degli ultimi mesi”, ha dichiarato Godano, che ha sottolineato: “Solo con Oro Cash movimentiamo più di 4 tonnellate di oro all’anno e circa 1.000 carati di diamanti. Evitando l’estrazione di nuove materie prime, possiamo affermare con estrema concretezza che il nostro ciclo economico, e tutte le attività correlate, hanno un impatto green ed ecosostenibile; usufruendo dei preziosi già in circolazione, limitiamo così lo sfruttamento del suolo terrestre”.