Giochi Preziosi spa ha ceduto al fondo Altante Private Equity, gestito da Imi Fondi Chiusi sgr, le controllate Giocoplast Natale spa e Como Giochi srl. Lo scrive oggi MF-Milano FInanza.
Como Giochi, specializzato in costumi di Carnevale, è completamente controllato da Giochi preziosi, mentre Giocoplast, società specializzata nell’importazione e distribuzione in Europa di addobbi natalizi, fa oggi capo per l’80% a Giochi Preziosi e per il restante 20% al fondatore e presidente Maurizio Schiavi, che reinvestirà per 10% nel capitale della newco che acquisirà le due società.
L’operazione, già delineata da BeBeez a inizio maggio 2013 (si veda altro articolo di BeBeez), era poi rimasta di fatto congelata, in attesa che fosse portata a termine la ristrutturazione del debito e la ricapitalizzazione di Giochi Preziosi. Quest’ultima è stata definita lo scorso febbraio (si veda altro articolo di BeBeez). Nel frattempo, però, Atlante Private equity ha perso l’alleato DVR&C Private Equity, che inizialmente era interessato a sottoscrivere una quota del 20% della nuova entità, ma che poi, visti i tempi lunghi e alcune divergenze sulle condizioni di acquisto, ha preferito sfilarsi.
In un tweet i due giornalisti ex Il Mondo, Daniela Polizzi e Carlo Turchetti, scrivono che nel capitale della newco sarebbero entrati anche due nuovi manager-soci e cioé Paolo Iacono (ex Hasbro e Atari) e Massimiliano Benci (cfo del venture incubator Digital Magics, che ha agito personalmente, perché. secondo quanto risulta a BeBeez, Digital Magics non ha nulla a che fare con l’operazione).
Giocoplast ha chiuso l’esercizio 2013 alla fine dello scorso giugno con ricavi di 12,8 milioni (da 16,1 milioni del 2012) e un ebitda di 2,7 milioni (da 3,2 milioni) con un debito finanziario netto di 9,5 milioni (da 8,16 milioni). Quanto a Como Giochi, ha fatturato 7,3 milioni (da 5,9 milioni del 2012) con un ebitda di 0,874 milioni (da 0,537 milioni) e un debito finanziario netto di 0,2 milioni da una posizione finanziaria netta positiva di poco più di un milione l’anno prima. L’operazione è stata condotta sulla base di una valutazione di 6 volte l’ebitda complessivo delle due società e cioé di circa 21 milioni.