Il gruppo giapponese Lixil ha chiuso l’accordo per la cessione definitiva di Permasteelisa al fondo americano Atlas Holding. Lo ha comunicato Lixil nei giorni scorsi. Atlas Holding è stato assistito da Willkie Farr & Gallagher LLP con un team basato a Londra e coadiuvato, per gli aspetti di diritto italiano, dagli avvocati Luca Leonardi e Massimo Palombi. Kinya Seto, ceo di Lixil, ha commentato: “Siamo lieti di aver raggiunto un accordo che consentirà a Permasteelisa, azienda di livello mondiale, di entrare a far parte della famiglia Atlas e del suo gruppo di business globali.Riteniamo che Atlas sia il proprietario ideale per Permasteelisa, in quanto vanta una solida reputazione in termini di valorizzazione del capitale umano e finanziario necessari per rafforzare le attività del business nel lungo termine” (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione dell’operazione).
L’asta per l’azienda trevigiana, leader nei servizi di ingegneria, project management, produzione e installazione di involucri architettonici, si era aperta lo scorso autunno (si veda altro articolo di BeBeez). L’asta si era aperta dopo che a novembre 2018 era saltata la vendita ai cinesi di Grandland Holding, controllante di Grandland Group, colosso nel settore del design e delle decorazioni architettoniche quotato alla borsa di Shenzhen (si veda altro articolo di BeBeez). Quella operazione era stata annunciata nell’agosto 2017 per un valore di 467 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione era stata però appunto bloccata nel novembre 2018, in quanto non aveva ottenuto il via libera dal Committee on Foreign Investment in the United States-CFIUS. Prima che fosse siglata l’operazione con i cinesi, nel 2016 all’asta per Permasteelisa avevano partecipato parecchi fondi di private equity e in prticolare Alpha, Permira, Cinven, Pai e Carlyle (si veda altro articolo di BeBeez).
Permasteeelisa, fondata nel 1973 e con sede a Vittorio Veneto, è conosciuta per aver completato le coperture in vetro della Sydney Opera House, il grattacielo The Shard a Londra, la sede del centro direzionale della Apple a Cupertino, in California, il Moma di New York la torre Unicredit di Milano e la sede di Intesa Sanpaolo a Torino. E’ presente in 4 continenti, con una rete di oltre 50 aziende in 30 paesi e oltre 6.000 dipendenti in tutto il mondo.
Guidata dallo scorso maggio dal nuovo ceo Klaus Lother, l’azienda ha chiuso l’anno fiscale al 31 marzo 2018 con 1,28 miliardi di euro di ricavi consolidati (in linea con marzo 2017), ma un ebitda di soli 29,6 milioni (da 20,9 milioni) e una perdita netta normalizzata di 26,3 milioni (da -41,1 milioni), a fronte di un debito finanziario netto di 295 milioni (in netto miglioramento dai 382 milioni di un anno prima). Tra il 2008 e 2011 Permesteelisa ha visto scendere il suo portafoglio ordini nei paesi sviluppati dove era presente e per sopravvivere ha preso progetti in aree più rischiose, come Medio Oriente, Azerbaijan, Filippine e Thailandia, accettando marginalità più bassa rispetto ai target. Questo le ha permesso di sopravvivere, ma ha portato a tempi di realizzazione più lunghi e a maggiori costi rispetto alle attese. Si è reso necessario fare pulizia di vecchi progetti e avviare una ristrutturazione, che prevede anche una maggiore selettività nella scelta dei progetti. Nell’anno fiscale chiuso nel marzo 2019, con ricavi per 1,12 miliardi di euro, sono state riconosciute le perdite legate a vecchi progetti e Lixil le ha ripianate, per cui ora Permasteelisa è solida dal punto di vista patrimoniale e ha un debito lordo pari a zero.
Timothy J. Fazio, cofondatore e managing partner di Atlas, ha commentato: “Riteniamo che Permasteelisa abbia solide basi per il successo, in particolare come azienda focalizzata, autonoma e ben capitalizzata. L’azienda ha un forte team di gestione guidato da Klaus Lother e una forza lavoro qualificata. Se a ciò si aggiunge la nostra esperienza nei mercati dei materiali da costruzione e delle costruzioni commerciali e la nostra attenzione alla soddisfazione del cliente, all’innovazione e ai miglioramenti operativi, costruiremo un’azienda ancora più forte nei mesi e negli anni a venire”.
Il ceo di Permasteelisa, Klaus Lother, ha aggiunto: “Stiamo ora entrando in una nuova fase della nostra evoluzione. Ringraziamo Lixil per il suo pieno e costante supporto e siamo fiduciosi che con la proprietà e il supporto di Atlas Holdings, continueremo la nostra evoluzione generando valore all’interno del settore delle costruzioni”.
Lixil Group Corporation è controllata della conglomerata JS Group, che l’aveva rilevata nell’agosto 2011 dai fondi Alpha Private Equity (40,8%) e Investindustrial (47,5%) e dall’imprenditore Lucio Mafessanti (11,7%). La società è quotata sulle borse di Tokyo e Nagoya. Nel 2011 i giapponesi avevano pagato 573 milioni di euro per rilevare Permasteelisa (scarica qui il comunicato stampa di allora), sulla base di un fatturato consolidato 2010 vicino a 1,1 miliardi e di un ebitda di circa 80 milioni. Ai vecchi azionisti, però, la cessione aveva fruttato un assegno di 620 milioni, perché si erano pagati un dividendo di quasi 50 milioni poco prima della cessione al colosso nipponico.
Investindustrial e Alpha Private Equity avevano a loro volta rilevato il controllo di Permasteelisa nel 2009 per 350 milioni di euro, quando avevano acquistato le quote di capitale in mano all’hedge fund Amber e all’imprenditore Luigi Cimolai e avevano lanciato poi l’offerta pubblica di acquisto sulla società, allora quotata a Piazza Affari.
(Articolo modificato martedì 5 maggio 2020 alle ore 11.20. Si aggiungono i consulenti dell’operazione)