Il Fondo Strategico Italiano è interessato all’Aceto Ponti. Lo ha detto lo stesso Cesare Ponti, presidente di Ponti spa che controlla insieme al fratello Franco e ai figli, ieri a Milano a margine dell’assemblea di Aiipa (Associazione italiana industrie prodotti alimentari).
“Il Fondo ci ha contattati”, ha detto Ponti spiegando che il primo incontro avverrà “entro la fine di questo mese” e che l’azienda è interessata a esplorare soluzioni che le consentano di rafforzare il processo di internazionalizzazione soprattutto per quanto riguarda i canali distributivi”. Ponti ha aggiunto: “Noi avevano già aperto il capitale nel 1986 alla Star per aumentare la nostra distribuzione, poi abbiamo riacquistato la quota nel 2002. In assoluto non abbiamo preclusioni ai fondi, ma ogni apertura deve essere valutata nell’ottica di un progetto di crescita all’estero”.
A margine dello stesso evento l’amministratore delegato del Fondo Strategico, Maurizio Tamagnini, ha ribadito che il Fondo sta valutando possibilità di ulteriori ingressi nel capitale di aziende attive nel settore dell’agroalimentare dopo l’operazione Inalca (si veda altro articolo di BeBeez).
Con sede a Ghemme (Novara), la società ha chiuso il 2014 con un fatturato di 116 milioni (dai 114 del 2013) con un margine operativo lordo dell’11% e un utile netto del 5%.
Proprio per aumentare la distribuzione in alcun mercati stranieri strategici, Aceto Ponti ha aperto di recente alcune società di rappresentanza all’estero, e in particolare in Francia e negli Stati Uniti. Quanto all’andamento della produzione, ha detto Ponti, “nella prima metà dell’anno abbiamo avuto un andamento incostante ma come trend siamo fortunati, il mercato sta tenendo: per l’intero anno siamo convinti di poter avere un miglioramento in termini di volumi”.
Esclusa infine ogni ipotesi di quotazione. “La nostra azienda non mira alla Borsa”, ha concluso Ponti.