Inwit (Infrastrutture Wireless Italiane), società di tlc italiana partecipata da Tim e da un consorzio di investitori guidato da Ardian Infrastructure e Canson Capital Partners, ha incassato un sustainability-linked term loan, legato a obiettivi di sostenibilità, da 500 milioni di euro e della durata di quattro anni. Lo hanno erogato Cdp, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e Unicredit (si veda qui il comunicato stampa). Per la società si tratta del primo finanziamento collegato a obiettivi di sostenibilità. Lo studio legale White & Case ha assistito Inwit nell’operazione, mentre i finanziatori sono stati affiancati da Legance.
Inwit inoltre ha annunciato la conclusione della sua terza emissione obbligazionaria per un importo complessivo di 500 milioni di euro, a fronte di richieste da circa 200 investitori nazionali ed esteri. Il bond ha avuto richieste complessive superiori a 2,2 miliardi di euro e superiori di 4,5 volte l’offerta. I titoli saranno quotati presso la Borsa del Lussemburgo. Il bond a tasso fisso con cedola dell’1,75%, con durata di 10 anni e scadenza 19 aprile 2031, è stato emesso nell’ambito del Programma Euro Medium Term Notes (EMTN) di Inwit ed è destinato ad investitori istituzionali. L’operazione di collocamento è stata supportata da un pool di banche, composto da BNP Paribas, BofA Securities, IMI – Intesa San Paolo, Mediobanca e Unicredit in qualità di joint bookrunner e da Banca Akros, BBVA, Crédit Agricole CIB, HSBC, e SMBC Nikko in qualità di altri bookrunner. Inwit è valutata Investment Grade BBB- con outlook stabile da Fitch Ratings, confermato questo mese, e BB+ con outlook stabile da Standard and Poor’s.
Ricordiamo che lo scorso ottobre Tim ha ceduto il 14,8% di Inwit al consorzio di investitori guidato da Ardian Infrastructure e Canson Capital Partners (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione, annunciata nel giugno 2020 (si veda altro articolo di BeBeez), si basava su una valorizzazione dell’azione Inwit pari a 9,47 euro (ex dividendo), e corrispondeva a un incasso per Tim di 1,35 miliardi. Nel dettaglio, l’investimento del consorzio era stato condotto in una nuova holding (Daphne 3) dove era stata fatta confluire una quota del 30,2% del capitale di Inwit, della quale il consorzio controlla il 49% (e quindi il 14,8% del capitale di Inwit) e Tim il 51%, mantenendo quindi il controllo congiunto su Inwit insieme a Vodafone Europe BV, così come riassunto anche nel maggio 2020 in occasione della presentazione dei dati trimestrali di Tim. Il consorzio nel maggio 2020 aveva spuntato l’esclusiva per una quota di minoranza della società proprietaria delle torri di telefonia mobile di Tim, che a fine marzo 2020 si era fusa con Vodafone Towers srl, la società proprietaria delle torri di telefonia mobile di Vodafone (si veda altro articolo di BeBeez). Della rimanente partecipazione diretta di Tim in Inwit, corrispondente al 3% del suo capitale, è stato inoltre ceduto per 109 milioni di euro l’1,2% a Guernsey, veicolo gestito e assistito da Canson Capital Partners, guidato dal co-fondatore Matteo Canonaco, che nel giugno 2020 si era impegnato a sottoscrivere una quota corrispondente fino al 3% del capitale sociale di Inwit. Nel dettaglio, Guernsey dispone di un’opzione per l’acquisto del residuo 1,8%, per un corrispettivo di 161 milioni di euro.
Inwit ha chiuso il 2020 con un utile di 156 milioni (si veda qui il comunicato stampa). L’assemblea ha altresì deliberato la distribuzione di un dividendo per l’esercizio 2020 di 0,30 euro per azione, che sarà pagato agli azionisti dal 26 maggio 2021 (con stacco cedola il 24 maggio 2021). Il ceo di Inwit Giovanni Ferigo ha commentato così i risultati: “Il 2020, malgrado la pandemia, è stato per Inwit un anno positivo e in linea con gli obiettivi prefissati, nel corso del quale abbiamo realizzato una profonda trasformazione aziendale. L’anno in corso sarà sicuramente impegnativo e caratterizzato dalla priorità di far ripartire il Paese”.