Opera sgr mette in vendita Emu e per il noto marchio di mobili da giardino guidato dal presidente e amministratore delegato Ernesto Musumeci si prepara la fila dei potenziali nuovi investitori. Lo scrive oggi MF Milano Finanza, precisando che a studiare con interesse il dossier sarebbero in particolare due poli del made in Italy nati negli ultimi anni e cioé Italian Design Brands (IDB) e Italian Creation Group (ICG).
IDB è infatti la holding costituita nel maggio 2015 per investire nel settore, con impegno personale di Paolo Colonna (partner di Permira) e di Private Equity Partners spa (la holding di Giovanni Campolo e Fabio Sattin) insieme a un gruppo di blasonati investitori privati del calibro di Paolo Basilico (Kairos sgr), alcuni esponenti della famiglia Marzotto, Francesco Micheli, Umberto Nicodano (BonelliErede), Franceso Perilli (Equita sim), Umberto Quadrino. Tutti riuniti nella newco Investindesign spa (si veda altro articolo di BeBeez).
Al progetto hanno aderito subito dopo i due fratelli Giovanni e Michele Gervasoni, che hanno ceduto il 100% della loro società e hanno contestualmente reinvestito nel 30% del capitale della stessa IDB. Oggi IDB controlla, oltre a Gervasoni (arredo casa e hotel), anche Very Wood (arredo per hospitality), Letti&Co (spin-off di Gervasoni) e Meridiani (arredamenti).
ICG è invece la newco lanciata dall’ex amministratore delegato di Generali, Giovanni Perissinotto (anche presidente di Finint Investments sgr, si veda altro articolo di BeBeez), che ha già rilevato i marchi Driade e Valcucine e che nelle scorse settimane ha completato un aumento di capitale da 12 milioni di euro (si veda MF Milano Finanza) con l’ingresso nella compagine azionaria di Blu Acquario Prima (veicolo personale di Marco Drago, numero uno del gruppo De Agostini); dell’amministratore delegato di Moleskine, Arrigo Berni; e di Daria Tinelli di Gorla, vedova di Agostino Rocca, fondatore del gruppo Techint. Inoltre nel cda di ICG sono entrati Tommaso Rocca (figlio di Paolo, numero uno di Techint), Lauro Buoro (Nice Group), Giorgio Rossi Cairo (fondatore di Value Partners) e Paolo Paganella.
I due concorrenti puntano ora a Emu per ampliare e diversificare la gamma d’offerta. Il controllo della società perugina, fondata 65 anni fa dalla famiglia Biscardini, è dal 2010 nel portafoglio di Opera sgr (tramite Opera Investimenti spa) e ha chiuso il 2015 con 28,3 milioni di euro di fatturato (da 26,9 milioni nel 2014), prodotto per oltre il 65% all’estero, e con un margine operativo lordo di 2,4 milioni (da 2 milioni) e una perdita netta di 818 mila euro (da una perdita di 1,3 milioni), a fronte di un debito finanziario netto di 5,3 milioni (da 6,7 milioni) e debiti lordi verso le banche per 7,3 milioni (soprattutto verso Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps).