Mir, società italiana attiva nel settore della diagnostica polmonare, ha selezionato tre nuovi potenziali investitori. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo cui si tratta di due fondi italiani specializzati in pmi e uno estero.
Mir ha affidato nei mesi scorsi l’incarico a Mediobanca e allo studio legale De’ Rossi e Associati di cedere una quota di controllo dell’azienda, pari a circa il 70%. Le risorse dei fondi dovrebbero servire a rafforzare la presenza estera: già oggi l’80% del fatturato è prodotto all’estero, in particolare negli Stati Uniti, Regno Unito e Giappone. La crescita sarà sia organica (ad esempio in altre aree come la cardiologia) sia per acquisizioni. È prevedibile una valutazione tra i 30 e i 40 milioni di euro, corrispondente a un multiplo compreso tra le 8 e le 12 volte l’ebitda.
Mir, nata negli anni Novanta, fa capo a Siro Brugnoli e Paolo Boschetti, provenienti dalla concorente Cosmed. La società romana è stata uno dei grandi innovatori nel settore della spirometria e ha lanciato sul mercato una particolare tecnologia: le smart machine, apparecchi utilizzati in casa per monitorare lo stato polmonare, interfacciandosi con il medico tramite un’applicazione. La società genera un terzo del fatturato grazie a questa nuova tecnologia. Attualmente il gruppo Mir ha circa 15 milioni di euro di giro d’affari, con circa 4 milioni di margine operativo lordo. Ma si attende di raddoppiarlo in poco tempo.