Ha già raccolto 67,865 milioni di euro Glenalta, la Spac specializzata sul settore alimentare promossa da Gino Lugli (ex amministratore delegato di Ferrero e consigliere indipendente di Italian Wine Brands), Stefano Malagoli (ex manager Ferrero), Luca Giacometti (ex Made in Italy 1 ed ex Ipo Challenger), Silvio Marenco (ex Bain&co) (si veda altro articolo di BeBeez).
La Spac si avvia quindi a raggiungere i 70 milioni di euro di raccolta, come ipotizzato mesi fa, un taget che poi prudentemente al momento del lancio della raccolta era stato abbassato a 60 milioni.
Degli ordini totali, aggiornati a ieri in serata, il 28% viene all’estero, e sono arrivati da 105 soggetti tra investitori istituzionali, family office e privati qualificati. Joint bookrunner sono Cfo Sim e Banca Aletti (quest’ultima è anche il Nomad). Il book chiude venerdì 30 ottobre e lo sbarco sull’Aim è previsto per il 10 novembre.
Nella presentazione agli investitori predisposta da Glenalta, un approfondimento sul settore agro-alimentare in Italia indica che negli ultimi anni le operazioni di m&a sono state guidate soprattutto dai fondi di private equity e si sono concentrate in due bienni. Tra il 2011 e il 2012 (ad esempio Consilium-Nutkao, PM&Partners-Monviso e Clessidra-Balconi), mentre più recentemente, a partire dalla fine del 2013 (Balconi-Baroni e HAT-McCormick-Drogheria&Alimentari). Alle classiche operazioni di buy-out si sono affiancate quelle di expansion capital, anche in minoranza (es. Fondo Italiano di Investimento-Rigoni di Asiago).
Quanto agli ultimi mesi, le transazioni nel settore mostrano una tendenza a interessare società di dimensioni più elevate rispetto al passato, con una marginalità media crescente.
Restringendo il punto di osservazione alle aziende italiane con un fatturato superiore ai 20 milioni e con un ebitda margin superiore a 5 milioni (247 società), si ritrova che in media le aziende hanno avuto un margine di redditività compreso tra il 10% e il 13% del fatturato e una crescita del fatturato media annua (cagr) del 7-8%.
i comparti che hanno mostrato una crescita più elevata del fatturato nell’ultimo triennio per il quale sono disponibili tuttii bilanci (periodo 2011-2013) mantenendo un ebitda margin elevato sono quelli del cacao, caffè, spezie e condimenti (comprese anche Ferrero, Lavazza e Perfetti) e dei prodotti da forno.
Il segmento dei cereali, benché abbia un ebitda margin inferiore (pari al 9%) si è caratterizzato come quello a più elevata crescita in termini di fatturato (cagr pari al 14%.); invece quello del pesce, qualificato per una buona marginalità (di poco inferiore al 14%) si è contraddistinto per una leggera decrescita nel triennio (-0,34%).