L’azienda di agende, calendari, accessori di cancelleria e gadget hi-tech di Azzano San Paolo Legami, partecipata dall’ottobre 2016 da Alto Partners e da Cube 3 srl (si veda altro articolo di BeBeez), diventa spa e società benefit, pubblica il suo primo bilancio di sostenibilità e inaugura il Legami Dreamland, parco naturale della città di Bergamo destinato alla protezione della natura (si veda qui il comunicato stampa).
Il tutto mentre gli investitori finanziari della società, fondata da Alberto Fassi che ne detiene il restante 58% e di cui è anche ad e direttore creativo, secondo quanto risulta a BeBeez, starebbero preparando la exit.
Più nel dettaglio, a passare di mano, si dice a un altro fondo di private equity, sarebbe il 39% oggi in portafoglio ad Alto Partners e il 3% di Cube 3 srl (la ex Rancilio Cube, il family office della famiglia Rancilio, un veicolo di investimento oggi aperto anche ad altre famiglie imprenditoriali, si veda altro articolo di BeBeez), che nel 2016 avevano investito complessivamente 7 milioni di euro la loro quota del 42%. Il passaggio del testimone dovrebbe avvenire entro metà giugno. La Borsa, in altre parole, non è stata concepita come un’opzione interessante da parte del management.
La presenza dei due fondi (che avevano in mente la exit già dal 2019) ha fatto bene ai conti di Legami. La società, infatti, ha chiuso il bilancio 2022-2023 al 31 marzo 2023 con un fatturato pari a 77 milioni di euro, registrando una crescita triplicata negli ultimi cinque anni e un ebitda a 3,7 milioni (pari al 7%). I dipendenti sono circa 250. La crescita è stata forte anche anno su anno. A marzo 2022, infatti, i ricavi erano pari a 47,5 milioni, l’ebitda a 3,38 milioni e un debito finanziario netto di 8,2 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). La società è presente in 70 paesi con 35 negozi in Italia (più uno ad Atene e uno a San Cugat, Barcellona) e più di 400 corner, distribuisce a livello globale oltre 4000 prodotti suddivisi in 15 ‘mondi’: dalla cartoleria agli accessori casa, dai viaggi ai giochi, dal beauty agli articoli per vivere l’estate. Il 60% dei ricavi viene dai mercati esteri.
Legami, sempre secondo quanto risulta a BeBeez, ha appena stretto una partnership con il gruppo libanese Azadea, specializzato nella distribuzione di marchi terzi in Medio Oriente, che prevede una prossima apertura di 40 nuovi negozi monomarca.
L’azienda non produce prodotti propri ma ‘veste’ articoli già esistenti. “Noi siamo come degli stilisti, disegniamo articoli e diamo il nostro stile. Ogni anno esce un migliaio di pezzi novità. Abbiamo una filiera certificata all’origine, investiamo in altre parole in certificazioni, in test di conformità, in ispezioni e controllo qualità. Si parla di una spesa di 350-400 mila euro l’anno”, racconta a BeBeez Alberto Fassi. Il fondatore e ceo ama definirsi un dreamer, un sognatore. “Vogliamo far vivere sentimenti e emozioni positive attraverso oggetti che accompagnano la vita quotidiana delle persone”, tiene a sottolineare il manager. “Ho cominciato a 27 anni, avevo fatto un’esperienza in Kpmg ma poi ho sentito l’esigenza di fare una cosa mia. Mi sono sempre fatto trascinare dall’istinto e dalla passione. Credo da sempre nelle mie idee e sono molto esigente ma credo anche nelle persone e voglio il loro benessere. Per quanto possibile, poi, cerco di investire anche nell’ambiente”, aggiunge. Fassi è impegnato in prima persona in azioni dall’impatto sostenibile positivo, sia ambientale che sociale.
A questo proposito, la società ha la carbon neutrality dal 2021, ha costruito impianti fotovoltaici e ha investito più di 500 mila euro in Dreamland, in collaborazione con il Comune di Bergamo. Si parla di un terreno di tre ettari con 2600 tra piante e arbusti, 40 specie arboree autoctone e 250 mq di area umida che l’azienda, per festeggiare i primi vent’anni di attività, ha voluto regalare alla sua comunità. L’obiettivo del progetto è rendere alla natura ciò che le è stato sottratto e costruire insieme un futuro più sostenibile.
“Dreamland rappresenta un sogno che si avvera, l’idea che sia ancora possibile decidere di fare un passo indietro e lasciare più spazio alla natura per aiutarla a crescere e aiutarci a rigenerare gli habitat in cui viviamo. Questo progetto rappresenta un messaggio alla nostra comunità e una forte presa di responsabilità della nostra impresa. È solo l’inizio, l’intenzione è ingrandire il parco per sottrarre aree al consumo del suolo e regalarle alla natura. Serve un cambio di mentalità, dobbiamo pensare alla nostra presenza non come protagonisti di ogni luogo, ma come manutentori per prenderci tutti cura di un “ambiente” del quale siamo parte integrante”, racconta il ceo.
“Quest’area era il parco agricolo e nel 2014 c’era un progetto immobiliare che prevedeva il nuovo stadio, il palazzetto dello sport e 55 mila mq di spazi commerciali. Lo abbiamo bloccato, abbiamo cambiato la destinazione d’uso e lo abbiamo portato a essere un pezzo del Parco dei Colli. È un’oasi di biodiversità oggi e speriamo che faccia da apripista per nuovi progetti”, dichiara il sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
Quanto al primo bilancio di sostenibilità che sarà pubblicato sul sito a breve, questo “rappresenta un impegno concreto per creare un futuro più sostenibile. Ogni anno destineremo il 5% dell’utile aziendale per il sostegno di progetti di sostenibilità ambientale e sociale”, conclude Fassi.