IMA Industria Macchine Automatiche spa, leader mondiale nella progettazione, produzione e commercializzazione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, thè e caffè, controllato dalla famiglia Vacchi e partecipato al 45% da BDT Capital Partners, ha annunciato l’acquisizione di una partecipazione di maggioranza nel capitale della società OMAS Tecnosistemi spa, società con sede a Cerro Maggiore (Milano), specializzata in soluzioni per linee di riempimento e tappatura completamente automatiche per il settore cosmetico, make-up, personal care e farmaceutico (si veda qui il comunicato stampa).
A vendere OMAS Tecnosistemi, che ha chiuso il 2022 con 13,2 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 935 mila euro e liquidità netta per poco meno di 2 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente), è Gioiosa Holding srl, controllata al 95% dall’imprenditore Savino Giudici e al 5% da Giovanna Perruna.
Nell’operazione IMA è assistita da Poggi & Associati. Il venditore è stato invece assistito per gli aspetti contabili, legali e fiscali dallo studio Caravati Pagani.
IMA continua quindi la sua crescita per acquisizioni, mentre si prepara al big deal al quale è al lavoro da qualche tempo il fondo aizonista BDT Capital Partners, affiliato della banca d’affari BDT & MSD Partners, che punta ad aggregare IMA con un’altra sua partecipata (al 50% al fianco del private equity californiano Leonard Green & Partners), cioé la statunitense ProMach, per far nascere un colosso da oltre 5 miliardi di euro di fatturato, da quotare a Wall Street entro il 2028 (si veda altro articolo di BeBeez). ProMach fa capo al private equity Usa Leonard Green & Partners, che nell’agosto 2023 è stato appunto affiancato con una quota di minoranza da BDT Capital Partners. Quest’ultimo a sua volta a inizio 2023 ha acquisito il 45% di IMA, in un’operazione che ha visto uscire di scena il fondo BC Partners, che ha ceduto l’intera partecipazione detenuta nel gruppo emiliano, mentre la maggioranza, il 55%, è rimasta nelle mani della famiglia Vacchi (si veda altro articolo di BeBeez).
Il gruppo di Ozzano (Bologna), che progetta e produce macchine automatiche per il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè, già esporta negli Stati Uniti il 20% del suo fatturato, che l’anno scorso ha superato i 2,3 miliardi di euro. Un dato in sensibile crescita rispetto ai quasi 2 miliardi del 2022, esercizio archiviato con un ebitda pari a 310 milioni e una liquidità netta di circa 98 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).