In attesa di conoscere chi riuscirà a rilevare il controllo di Marcolin dal private equity francese PAI Partners (si veda altro articolo di BeBeez), il gruppo di occhialeria veneto archivia il 2023 con una crescita del 2% dei ricavi netti a 558,3 milioni di euro, ma soprattutto con un balzo dell’ebitda rettificato del 27,9% a 78,1 milioni e con il ritorno all’utile netto, pari a 10,2 milioni rispetto alla perdita di 5,8 milioni del 2022 (si veda qui il comunicato stampa).
“Nonostante il momento storico complesso, caratterizzato da instabilità geo-politiche internazionali e complessità logistiche, nel 2023 Marcolin ha saputo consolidare le proprie performance, proseguendo nel percorso di crescita virtuosa intrapreso negli ultimi anni”, si legge nella nota del gruppo. Il risultato migliore è stato raggiunto nel mercato asiatico: più 82% circa. Positivo anche l’andamento nell’area EMEA: più 1,7% a cambi correnti e più 2,7% a cambi costanti.
L’indebitamento netto rettificato, “risulta pari a 344,4 milioni, in progresso di 178,2 milioni rispetto all’esercizio precedente per effetto degli investimenti strategici, finanziati sia da cassa disponibile, sia da una buona generazione di cassa nel corso del 2023 derivante dalla gestione operativa, sia infine tramite sottoscrizione di un nuovo finanziamento pari a 30 milioni”, si legge ancora. Le operazioni strategiche dell’anno scorso, citate da Marcolin, si riferiscono all’accordo di licenza perpetua firmato con The Estée Lauder Companies il 28 aprile per Tom Ford Eyewear, brand per cui Marcolin produce e distribuisce eyewear dal 2005 (si veda qui il comunicato stampa di allora), e al closing a novembre dell’acquisizione di ic! berlin Gmbh, marchio indipendente di occhialeria fondato a Berlino nel 1996 (si veda qui il comunicato stampa dell’epoca). Il gruppo ha, inoltre, rafforzato l’anno scorso la propria presenza nel mercato centro-americano attraverso l’acquisizione del 49% delle quote della propria società controllata in Messico.
Tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024, Marcolin ha rinnovato le licenze con Pucci, Zegna, GCDS e MAX&Co. e siglato un accordo di licenza esclusivo con Christian Louboutin, che porterà il marchio francese a debuttare nell’eyewear a partire dal 2025.
Marcolin spa, fondata nel 1961, fa interamente capo a 3 Cime spa, controllata con l’83% tramite Tofane sa da PAI Partners (si veda qui la presentazione 2023 del gruppo), che aveva acquisito il 78,39% del gruppo di occhialeria veneto nel 2012 per circa 207 milioni di euro dagli azionisti aderenti al patto parasociale (famiglia Marcolin, Andrea e Diego Della Valle) e da Antonio Abete. L’anno seguente, dopo il lancio dell’opa obbligatoria sulle restanti azioni in circolazione tramite Cristallo spa, la società aveva abbandonato Piazza Affari.
Secondo le indiscrezioni risalenti a ottobre scorso, PAI Partners avrebbe dato mandato a Goldman Sachs per valutare l’interesse di potenziali acquirenti sulla base di una valutazione di 1,35 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez). I nomi in pole position, secondo il FT-Financial Times, sarebbero quelli del colosso francese del lusso Kering, proprietario di Gucci, Bottega Veneta e Balenciaga, ed EssilorLuxottica, che possiede il marchio Ray-Ban. Quest’ultimo gruppo, come riferito dal quotidiano britannico, sarebbe il partner ideale, operante tra l’altro nello stesso distretto bellunese dell’occhialeria. Ci sarebbero stati contatti anche con Safilo, quotata a Piazza Affari, e la statunitense Marchon, ritenute però “meno probabili”, perché la prima ha registrato una debole performance finanziaria e la seconda è considerata “troppo piccola”.
Ultimamente si è parlato anche dell’interesse da parte di FountainVest, private equity di Hong Kong fondato nel 2007, proprietario tra gli altri dei marchi Salomon e Wilson, mentre risalgono allo scorso autunno i nomi di De Rigo e di Thélios (gruppo LVMH). Ricordiamo che quest’ultima è nata nel 2017 come joint-venture del settore occhialeria tra Marcolin e LVMH, con il colosso transalpino che nel 2021 ha rilevato anche il 49% detenuto da Marcolin (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente a quell’operazione, Marcolin aveva riacquistato il suo 10% in possesso di LVMH, intascando 128 milioni di euro netti. LVMH aveva comprato il 10% di Marcolin nel gennaio 2017 sulla base di una valutazione dell’intero gruppo di 500 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Quello che attualmente fa più gola di Marcolin, sempre secondo il FT, è il citato accordo di licenza perpetua da 250 milioni di dollari per Tom Ford Eyewear. Nel dettaglio, a novembre 2022, quando Estée Lauder Companies (ELC) aveva acquisito il marchio Tom Ford per 2,8 miliardi di dollari (si veda altro articolo di BeBeez), Marcolin aveva negoziato un rapporto di licenza a lungo termine con la stessa ELC per Tom Ford eyewear, che costituiva una significativa estensione del contratto di licenza sino a quel momento in vigore.L’accordo garantiva, come detto, una licenza perpetua a fronte del pagamento da parte di Marcolin di 250 milioni di dollari a Tom Ford che, all’atto del pagamento, sarebbe già divenuta di proprietà di ELC. Per finanziare l’operazione, come spiegato nella relazione sui risultati dei nove mesi 2023, nell’aprile dello scorso anno Marcolin ha attinto dalla propria cassa e varato inoltre un aumento di capitale da 75 milioni di euro, che è stato sottoscritto dagli azionisti e quindi in primo luogo da PAI.
Marcolin distribuisce i propri prodotti con la propria rete diretta e un network globale di partners in più di 125 Paesi, conta circa duemila dipendenti e ha in portafoglio brand di proprietà come Web Eyewear e ic! berlin e in licenza come Tom Ford, Guess, adidas Sport, adidas Originals, Christian Louboutin, Max Mara, Zegna, GCDS, MAX&Co., MCM, Tod’s, Pucci, BMW, Kenneth Cole, Timberland, GANT, Harley-Davidson, Marciano e Skechers.