Mediocredito Trentino Alto Adige punta sui minibond, private equitye Spac. Lo si legge nel progetto di bilancio 2018 approvato ieri dal consiglio di amministrazione.
Sul primo fronte, l’istituto guidato dal direttore generale Diego Pellizzari ha infatti iniziato a operare nel mercato dei minibond come advisor, arranger e sottoscrittore di emissioni da parte di pmi. E questa attività troverà maggior concretizzazione e sviluppo nell’arco del 2019. In particolare nel testo del bilancio si legge che “tra le concessioni e le erogazioni sono comprese infatti anche le tranche di minibond: nel 2018 sono stati sottoscritti tre minibond per un totale di 4 milioni di euro, emessi da società attive negli altri servizi, mentre nel 2017 sono stati sottoscritti due prestiti obbligazionari per un totale di 1,4 milioni, anch’essi emessi da società attive negli altri servizi. In particolare, nel 2018 è stata sottoscritta l’intera emissione, per 3 milioni di euro, relativa a un minibond per il quale la banca ha svolto anche l’attività di arranger e advisor”.
Il minibond in questione è quello emesso dalla holding bresciana Finanziaria di Valle Camonica spa a scadenza 2026. La holding è nota per i suoi investimenti nel comparto delle fonti di energia rinnovabili attraverso società controllate, in particolare la Iniziative Bresciane spa, primario operatore italiano nel settore della produzione di energia elettrica da fonte idroelettrica e quotata all’Aim Italia.
Lo scorso dicembre Mediocredito Trentino Alto Adige aveva annunciato di aver stanziato 10 milioni di euro per le emissioni di minibond da parte delle pmi (si veda altro articolo di BeBeez). Il plafond è destinato all’emissione di minibond a tasso fisso d’importo previsto dai 500 mila a 1,5 milioni di euro, con una durata massima di 7 anni e rimborsi semestrali.
Sul fronte invece del private equity, Mediocredito Trentino Alto Adige ha partecipazioni in una serie di fondi e di aziende, alcune delle quali derivanti da precedenti sottoscrizioni di azioni di Spac che hanno poi condotto la business combination. In particolare, “l’’attività di equity investment, sia diretta che tramite la partecipazione in fondi mobiliari chiusi, evidenzia consistenze pari a circa 29,4 milioni di euro, sostanzialmente stabili (-0,3 milioni di euro) rispetto al dato di dicembre 2017. I principali eventi che hanno interessato il portafoglio nel corso dell’esercizio sono stati i seguenti: acquisto di azioni di Fine Food & Pharmaceuticals NTM (già Innova Italy 1) per 1 milione di euro; incremento della partecipazione in Aquafil per 0,5 milioni di euro (già Space3, ndr); incremento della partecipazione in Capital for Progress 2 per 0,5 milioni di euro; incremento della partecipazione in Green Hunter Group per 0,2 milioni di euro; l’avvenuta business combination di Space4 spa con Guala Closures”.
Quanto agli investimenti in fondi chiusi di private capital, la banca possiede quote nel fondo immobiliare chiuso Finint Fenice, gestito da Finint Investments sgr e costituito da conferimenti di banche e società di leasing attraverso l’acquisto e valorizzazione di immobili già rimpossessati dalle banche, immobili in asta o da procedure concorsuali oltre che crediti deteriorati assistiti da garanzia ipotecaria. La banca ha a sua volta conferito alcune posizioni con la sottoscrizione di quote per un importo complessivo di circa 3,7 milioni di euro nel 2016 e circa 5,6 milioni nel 2017. La banca ha poi sottoscritto quote nei fondi Assietta Private Equity III e Assietta Private Equity IV, entrambi gestiti da Assietta Private Equity sgr, e quote nel fondo HAT Technology & Innovation, un fondo di private equity-debt gestito da HAT Orizzonte sgr.
Intanto nei giorni scorsi Mediocredito ha annunciato la sigla di un accordo con IR Top per supportare le piccole medie imprese del Trentino Alto Adige, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna nell’accesso al capitale di rischio attraverso la quotazione su AIM Italia (si veda qui il comunicato stampa).