Brutto debutto ieri a Piazza Affari per la società dei pagamenti digitali Nexi, che si è presentata al suo primo giorno di negoziazioni sul mercato principale aprendo a un prezzo di 8,514 euro, in calo del 5,4% rispetto al prezzo di ipo di 9 euro, che era già stato fissato nella parte bassa della forchetta iniziale (8,50-10,35 euro per azione) e di quella ristretta (9-9,50 euro). Alla fine della seduta, poi, Nexi ha chiuso in calo del 6,22%, a 8,44 euro.
Poco male, comunque per il gruppo che offre servizi e infrastrutture per il pagamento digitale per banche, aziende, istituzioni e pubblica amministrazione, che con un controvalore complessivo dell’offerta di 2 miliardi di euro detiene per ora il titolo dell’ipo più grande dell’anno a livello globale.
“Oggi è solo il primo giorno di un lungo percorso. Poi vedremo”, ha commentato Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Nexi. Sull’ipotesi di eventuali nuove acquisizioni e operazioni straordinarie della società, Bertoluzzo ha risposto: “Se ci saranno opportunità, le coglieremo. Ma al momento niente è sul tavolo”.
Sul mercato è arrivato come noto il 35,6% del capitale, che salirà al 40,9% in caso di esercizio dell’opzione greenshoe (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dettaglio, sono stati collocati presso investitori istituzionali 256,9 milioni di azioni, di cui 158,5 milioni venduti da Mercury UK, 20,6 milioni venduti da Banco BPM, Banca Popolare di Sondrio, Banca di Cividale, Credito Valtellinese e Iccrea Banca, e 77,77 milioni rinvenienti dall’aumento di capitale.
Post-ipo, Mercury detiene così oggi 393 milioni di azioni pari al 62,6% del capitale sociale, ma scenderà al 57,3% in caso di integrale esercizio dell’opzione greenshoe (si veda altro articolo di BeBeez). I nuovi azionisti entrati nel capitale comprendono il fondo sovrano di Singapore GIC (più del 3% del capitale); l’asset manager francese Amundi (oltre il 2%), Marshall Wallace, Moneta Asset management e Dws (con quote poco sotto il 2%), ma anche Unipol, Azimut, Amina Sgr, Davide Leoni & Partners e General Investments.
Quanto alle prossime ipo, ieri a margine della cerimonia di quotazione, l’amministratore delegato di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi ha dichiarato: “Numerose società stanno preparando la quotazione. Una, che per certi aspetti potrebbe essere assimilabile a quella di Nexi, è quella della Sia. Vedremo, queste sono decisioni che spettano a loro, però hanno parlato in più occasioni di una possibile quotazione (si veda altro articolo di BeBeez)”. Sempre Jerusalmi ha ricordato che anche Newlat recentemente ha annunciato di volersi quotare (si veda altro articolo di BeBeez).