
Detto, fatto. Lo scorso settembre Roberto Meneguzzo e il figlio Jacopo, insieme a Giorgio Drago, avevano messo sul piatto 85,5 milioni di euro per comprare il 9,8% di Palladio Finanziaria Holding in portafoglio a Veneto Banca e le azioni e gli strumenti finanziari sottoscritti dalla stessa Veneto Banca in Vei Capital, il veicolo di investimento di private equity di Palladio, e in Vgh, il veicolo di investimento in infrastrutture, più il poco meno del 10% di Sparta Holding, il veicolo con cui i Meneguzzo e Drago controllano il 50,45% di Palladio Finanziaria Holding, attraverso il 65% del veicolo Pfh1 (si veda altro articolo di BeBeez).
Successivamente i due manager hanno rilevato anche le posizioni di Banca Popolare di Vicenza nel gruppo Palladio, anche queste, come quelle di Veneto Banca, passate nel frattempo sotto il controllo di SGA (si veda qui il comunicato stampa dei commissari). Il tutto per un investimento di oltre 100 milioni di euro condotto dunque per comprare circa il 10% di azioni proprie e per aumentare dal 33% al 55% la partecipazione nei due principali veicoli d’investimento: Vei Capital e Veigreen, ha spiegato Giorgio Drago al Corriere della Sera in edicola oggi.
La mossa è constestuale a una riorganizzazione complessiva delle attività di Palladio in due piattaforme societarie, elaborata con i consulenti di Bcg. La prima sarà dedicata al private equity e avrà a regime una disponibilità prossima a 300 milioni, oggi investiti in parte direttamente e in parte con il veicolo Vei Capital. Presidente sarà Giorgio Drago, Roberto Meneguzzo sarà vice presidente, mentre la guida operativa è affidata a Nicola Iorio, 41 anni, ex Pwc, dal 2006 manager in Palladio. Sotto questa piattaforma finiscono quindi tutte le partecipazioni di private equity di Palladio, da RCF, leader nei sistemi di amplificazione e nei microfoni professionali; a Fila, multinazionale di matite e pennarelli, quotata in Borsa; al Rina, uno dei più grandi gruppi europei nel settore dei servizi di certificazione; a Tch Cimos, leader nei componenti per motori turbo.
La seconda piattaforma raccoglie invece tutti gli investimenti fatti da Vei Green più quelli nelle infrastrutture e sarà dedicata alle energie rinnovabili e al cleantech. A regime sarà dotata di 100 milioni di euro da investire sotto la giuda dell’amministratore delegato Enrico Orsenigo, 47 anni, ex Edison, e poi banker in Rbs e Bnp Paribas, sempre con Drago Presidente e Meneguzzo vicepresidente. A inizio 2018 ForVei, la joint venture nel fotovoltaico tra Vei Green e Foresight, era stata ceduta a Erg per 336 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), Successivamente nel corso dell’anno il nuovo veicolo Vei Green II srl e Foresight hanno lanciato la raccolta del secondo veicolo di investimento dedicato al fotovoltaico, battezzato ForVei II. Orsenigo ha detto al Corriere della Sera che il veicolo ha annunciato il primo closing a 90 milioni di euro e che il target è a quota 120 milioni. Tra i sottoscrittori della prima ora c’è anche la cinese Nws, conglomerata che fa capo alla famiglia Chow Tai Fook di Hong Kong.
“PFH ha ancora circa 50 milioni di euro disponibili per altri investimenti diretti di private equity. E peraltro quella liquidità è destinata poi a crescere grazie ai risultati di tutte le attività di PFH”, aveva commentato il managing partner di PFH, Sergio Ravagli, dopo l’ultimo investimento di Palladio in Uni Gasket nel marzo 2018, insieme ad Amundi Private Equity (si veda altro articolo di BeBeez), ricordando che “il fondo Vei Capital, che aveva a suo tempo raccolto 513 milioni di euro, a oggi è completamente investito e quindi è ora concentrato sulla gestione delle partecipate. Quanto agli investimenti futuri, ora che abbiamo quotato la nostra Spac VEI 1 (si veda altro articolo di BeBeez), tutte le opportunità di taglia da 80-100 milioni che ricadranno per dimensione nel target potenziale della Spac verranno in prima battuta presentate appunto a VEI1″