Progressio sgr ha annunciato il primo closing del suo ultimo fondo di private equity Progressio Investimenti IV, che ha raccolto impegni per 182 milioni di euro, rispetto all’obiettivo finale di 300 milioni di euro da raggiungersi nel corso del 2024 e un hard cap a 350 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Ricordiamo che la raccolta del quarto fondo di Progressio, che si configura come un fondo ex art. 8 della normativa SFDR, è stata lanciata a fine febbraio 2023 (si veda altro articolo di BeBeez).
Il fondo ha attratto sottoscrizioni da investitori leader nel panorama italiano ed europeo tra cui fondi di fondi, banche, fondi pensione, casse di previdenza e imprenditori e family office, mentre il management team di Progressio ha investito complessivamente 6 milioni di euro. In particolare, il fondo ha ricevuto un forte sostegno dagli investitori già presenti nei fondi precedenti che rappresentano oltre il 75% degli impegni, nonché da alcuni nuovi investitori.
Progressio è supportata dallo studio legale Legance per gli aspetti legati all’istituzione e commercializzazione del fondo e dallo studio Di Tanno Associati per gli aspetti fiscali.
Per prepararsi alla gestione del nuovo fondo, alcuni membri sono stati recentemente promossi e sono previsti un paio di inserimenti di figure junior nell’arco dei prossimi mesi. Inoltre, l’azionariato della sgr ha recentemente accolto, al fianco dei soci storici (il managing partner Filippo Gaggini, Angelo Piero La Runa, Nino Mascellaro, Alessandro Petraccia e Nicola Carbone), alcuni nuovi azionisti tra i membri della struttura: Massimo Dan (partner), Beatrice Capretti (partner IR & ESG) e Mauro Ballabio (operating partner).
Come già riferito da BeBeez in occasione del lancio del nuovo fondo, l’attività di fundraising sta beneficiando del buon track record del fondo precedente, Progressio Investimenti III, che aveva chiuso la raccolta nel luglio 2019 a quota 250 milioni (si veda altro articolo di BeBeez) e che a fine febbraio 2023, alla fine del periodo di investimento, aveva completato 8 investimenti, richiamando quasi l’80% degli impegni, con il residuo che verrà richiamato per finanziare potenziali operazioni di add-on sul portafoglio. Il fondo III ha già completato 3 exit in circa 15 mesi, arrivando a rimborsare l’83% dei capitali richiamati agli investitori e può vantare quindi un IRR lordo del fondo di ben il 28% all’anno.
Il fondo ha infatti disinvestito le partecipazioni in Interni nel novembre 2021, a favore di Lifestyle Design; in Save The Duck nell’aprile 2022, a favore di due imprenditori/manager di l’Occitane; e in Assist Digital nel dicembre 2022, a favore di Ardian France. In portafoglio restano quindi Gampack (meccanica, produzione di macchinari per il packaging secondario), Gelit (food, produzione e sviluppo di piatti pronti surgelati, Benefit Company), Damiano (food, lavorazione di frutta secca biologica e creme spalmabili a base di frutta secca, che a dicembre 2022 ha comprato DeaNocciola), Polenghi Group (produzione di condimenti a base di succo di limone) e ATK Sports (lifestyle, sviluppo e produzione di attacchi per sci alpinismo).
Ricordiamo che in precedenza il fondo Progressio Investimenti II aveva raccolto 205 milioni di euro nel giugno 2011 e a oggi ha ancora in portafoglio la società produttrice di mobili di design Giorgetti, acquisita nel 2015, con l’ultimo disinvestimento che è stato quello di Gardaplast lo scorso ottobre, dopo le exit da Chromavis, Jal Group, Gens Aurea, Duplomatic Oleodinamica, Italchimici e Industrie Chimiche Forestali. Il primo fondo era invece stato di 100 milioni, raccolto nel 2006.
Il quarto fondo nella realtà è il quinto programma di investimento del team, perché quando ha cominciato nel 2005 gestiva i 43 milioni di euro destinati al private equity del bilancio di Mittel, la merchant bank quotata a Piazza Affari, da cui poi il team si è separato, divenendo una società di gestione indipendente nel 2009.
Progressio sgr, fondato nel 2005, ha fino a oggi gestito fondi per oltre 550 milioni di euro e completato 23 investimenti, con 16 operazioni di add-on sul portafoglio, e 17 operazioni di disinvestimento.