Il fondo QuattroR specializzato in investimenti in aziende italiane di medie e medio-grandi dimensioni da rilanciare attraverso operazioni di ricapitalizzazione, ristrutturazione o riorganizzazione, ha puntato 100 milioni di euro per rilevare il 49% del Consorzio Casalasco del Pomodoro (si veda qui il comunicato stampa).
Il Consorzio Casalasco del Pomodoro Società Cooperativa Agricola è una cooperativa che aggrega 550 aziende agricole conferenti che coltivano 7.000 ettari di terreno localizzati tra le province di Piacenza, Cremona, Parma e Mantova, con una capacità produttiva di oltre 560 mila tonnellate, e rappresenta la prima realtà nazionale nella filiera di pomodoro da industria. Con oltre 1.000 dipendenti e tre stabilimenti in provincia di Cremona, Parma e Piacenza, è presente in più di 60 paesi al mondo e può contare su una consolidata relazione di co-packing con le principali multinazionali del settore alimentare, oltre che sui marchi Pomì e De Rica. Quest’ultimo è stato ceduto al consorzio nel settembre 2017 da Generale Conserve spa, azienda italiana specializzata in conserve alimentari.
Nel dettaglio, sarà costituita la newco Casalasco spa, partecipata per il 51% dalla cooperativa, che apporterà l’intero capitale della controllata CCDP Holding, e per il restante 49% dal fondo QuattroR, a seguito dell’investimento di 100 milioni di euro. In ottica di continuità, gli azionisti hanno confermato l’attuale management team, guidato dal direttore generale, Costantino Vaia.
Nell’operazione, che quindi riconosce a Casalasco spa un equity value superiore a 200 milioni euro, QuattroR è stata assistita da Bain&Co, KPMG e dallo Studio GPBL, mentre il Consorzio Casalasco è stato supportato da Vitale&Co e dallo Studio Talea-Tax Legal Advisory.
Ricordiamo che nel gennaio 2014 ISA spa (Istituto di Sviluppo Agroalimentare, con socio unico il Ministero delle politiche agricole e forestali) aveva sottoscritto un aumento di capitale da 12 milioni di euro nel Consorzio (si veda qui l’ANSA), con l’obiettivo duplice di rafforzare l’assetto patrimoniale della cooperativa e di sostenere un piano di sviluppo decennale per l’ampliamento, il potenziamento e l’ammodernamento delle strutture produttive, con particolare riferimento alla riorganizzazione dell’attività di trasformazione del pomodoro fresco presso gli stabilimenti di Fontanellato e di Rivarolo del Re.
Successivamente, nel dicembre 2016, SIMEST aveva a sua volta sottoscritto un aumento di capitale da 15 milioni di euro nel Consorzio, per una quota allora di circa il 25% (si veda qui il comunicato stampa di allora), diretto a sostenere un ampio programma di investimenti su prodotti, processi e impianti tutti finalizzati allo sviluppo dei mercati esteri dalle forti potenzialità, in particolare Nord America, Asia e Medio Oriente.
Fondata nel 1977 a Rivarolo del Re (Cremona) come organizzazione di produttori di pomodoro, il Consorzio Casalasco del Pomodoro ha visto moltiplicare per 10 il suo fatturato negli ultimi 20 anni, passando dai dai 35 milioni di euro del 2001 ai 338 milioni del 2020 (da 307 milioni nel 2019), con una quota dell’export superiore al 70%, un ebitda di 34,3 milioni (da 28,3 milioni nel 2019) e un utile netto di 2,07 milioni (da 1,9 milioni) (si veda qui il comunicato stampa e qui il bilancio di sostenibilità 2020, con focus sui risultati 2020 da pag. 99).
La distribuzione internazionale è affidata alle attività commerciali interne e a due società controllate: SAC spa di Carmagnola (Torino) attiva principalmente nel mercato francese e del centro-nord Europa e la Pomì Usa Inc, con sede negli Stati Uniti, attraverso la quale il prodotto a marchio Pomì raggiunge oltre 20 mila punti vendita del mercato nordamericano. Proprio includendo i risultati di queste società commerciali il risultato di gruppo, che sarebbe stato di 293 milioni a fine 2020, arriva ai 338 milioni complessivi.
Sul fronte del debito, ricordiamo invece che CCDP nel marzo 2020 aveva ottenuto un finanziamento da 160 milioni di euro da un pool di banche. L’operazione aveva coinvolto diversi primari istituti di credito, con Unicredit nel ruolo di banca agente e Cassa Depositi e Prestiti come arranger, insieme ad alcune banche (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando ora all’operazione con QuattroR, l’obiettivo è rafforzare una filiera produttiva integrata quale è il Consorzio Casalasco con la capacità finanziaria di un operatore specializzato nel supporto alla crescita di aziende italiane strategiche, col fine ultimo di creare uno dei primi gruppi del settore a livello internazionale.
Ha commentato il direttore generale Vaia: “Grazie a questa operazione accelera notevolmente il processo di sviluppo intrapreso dalla cooperativa e finalizzato a esprimere al meglio le nostre potenzialità. La scelta di condividere il progetto con il fondo italiano QuattroR, dotato di importanti competenze manageriali, si basa, oltre che su obiettivi legati al business, sulla condivisione di valori fondamentali su cui il Consorzio Casalasco ha costruito la propria filosofia di crescita.”
Da parte sua Paolo Voltini, presidente del Consorzio Casalasco del Pomodoro, ritiene che l’operazione appena chiusa sia “un’ulteriore dimostrazione di apertura al cambiamento da parte di una filiera agricola di eccellenza che punta a svolgere un ruolo da protagonista sui mercati internazionali.”
Francesco Conte, amministratore delegato di QuattroR sgr, ha aggiunto: “L’investimento nel Consorzio Casalasco del Pomodoro rientra perfettamente nella nostra filosofia di supportare e valorizzare aziende leader in un settore strategico e rappresentativo del sistema Paese, che già vede l’Italia al secondo posto nella produzione di pomodoro a livello globale. Apprezzando la strategia del Consorzio e condividendo il percorso di crescita all’insegna della sostenibilità e della responsabilità sociale, QuattroR affiancherà l’attuale management team per accelerare lo sviluppo del Consorzio, sia attraverso la crescita organica sia valutando potenziali aggregazioni, nel rispetto dei valori del mondo agricolo rappresentato dalla cooperativa e dalla sua filiera, oltre che della qualità made in Italy”.
QuattroR sgr spa è una società di gestione del risparmio controllata al 60% dal veicolo QR Partners srl, riconducibile a sette membri del team di gestione, guidati dal presidente Andrea Morante, ex ceo di Pomellato ed ex banker di Credit Suisse e Morgan Stanley, e dallo stesso Conte, che prima di Quattro R vanta una lunga militanza in BC Partners, di cui è stato country head per l’Italia. Tra gli investitori del fondo, oltre a Cassa Depositi e Prestiti, ci sono Inail, Inarcassa e Cassa Forense. QuattroR aveva annunciato il primo closing della raccolta a quota 711 milioni di euro nell’aprile 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). ma è ancora in fase di raccolta visto che l’obiettivo finale è 1,5 miliardi.
Nel dicembre 2017 QuattroR aveva rilevato il 49% di Fagioli spa, con un accordo per salire fino al 60% (si veda altro articolo di BeBeez). Attualmente QuattroR controlla il 71,2% della società e nel febbraio scorso ha aperto l’asta per cederla (si veda altro articolo di BeBeez). QuattroR nel febbraio 2019 ha acquistato anche il 62% del Gruppo Ceramiche Ricchetti spa (si veda altro articolo di BeBeez) e nel settembre 2020 ha annunciato l’acquisizione della maggioranza di Burgo (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel giugno scorso è trapelato che QuattroR sta trattando con le banche per acquisire a stralcio i loro crediti nei confronti di Trussardi (si veda altro articolo di BeBeez), marchio di moda italiano controllato al 60% dal fondo dal febbraio 2019 (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo è interessato soprattutto ai crediti vantati da Bnl, Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mps e ha offerto loro il 15% del valore nominale del credito. Se l’affare andrà in porto, il fondo potrebbe avviare la ristrutturazione del debito di Trussardi: la quarta nel giro di pochi anni.