Qualcosa si muove sul possibile passaggio di proprietà dell’azienda farmaceutica italiana quotata Recordati, dopo giorni di indiscrezioni circolate sul mercato. Il fondo CVC Capital Partners e i suoi co-investitori, PSP Investments, StepStone e Alpinvest, che controllano l’azienda farmaceutica quotata a Piazza Affari (si veda altro articolo di BeBeez), sulla quale avevano poi lanciato un’opa andata quasi deserta, avrebbero infatti selezionato due big Usa come advisor, ovvero JP Morgan e Goldman Sachs, per valutare possibili opzioni per valorizzare la partecipazione che detiene nella società milanese, pari al 51,81%, acquisita nel 2018 per 3 miliardi di euro. Lo scrive Reuters, precisando che tra le opzion ci sarebbe anche quella di coinvolgere un fondo sovrano trasferire la quota in un fondo di continuazione, così come CVC ha fatto di recente con la sua partecipazione in Multiversity, leader in Italia nel mercato dell’e-learning e della formazione digitale (si veda altro articolo di BeBeez).
Tra le ipotesi allo studio poi ci sarebbero anche quelle più classiche di vendita o fusione con un’altro gruppo farmaceutico, magari estero, e il coinvolgimento di un fondo sovrano come nuovo investitore di minoranza.
Non solo. Si sta ragionando anche su un riassetto del debito. L’idea, infatti, sarebbe quella di rifinanziare quest’anno i due bond in scadenza il 30 ottobre 2025. Ricordiamo che nel novembre 2019 la holding lussemburghese Rossini sarl aveva emesso un bond senior secured da 650 milioni di euro, con cedola pari al tasso euribor tre mesi più il 3,875% e scadenza 30 ottobre 2025, quotato alla Borsa di Lussemburgo(si veda altro articolo di BeBeez), per rifinanziare una delle due emissioni obbligazionarie effettuate nell’ottobre 2018 per supportare l’acquisizione indiretta da parte di Rossini della maggioranza di Recordati (si veda altro articolo di BeBeez ). Anche i precedenti due bond erano entrambi da 650 milioni di euro e scadenza 30 ottobre 2025: uno pagava una cedola variabile pari al tasso euribor 3 mesi (con un minimo dello 0%) più 625 punti base (ed è il bond che era stato rimborsato anticipatamente e rifinanziato) e l’altro, tuttora in circolazione, paga una cedola fissa del 6,75%. Il tutto quindi per 1,3 miliardi di euro di bond.
Recordati ha chiuso il 2023 con 2,08 miliardi di euro di ricavi netti consolidati (+12,4% dal 2022), un ebitda di 769,6 milioni (+14,4%), utile netto di 389,2 milioni (+24,6%) e un debito finanziario netto di 1,58 miliardi (da 1,42 miliardi a fine 2022) (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli investitori).
La società farmaceutica, inoltre, ha appena comunicato i risultati finanziari del 1° trimestre 2024 e ha confermato i target finanziari per l’intero esercizio (si vedano qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli investitori). Quanto al primo trimestre dell’anno, si è chiuso con ricavi netti per 607,82 milioni (+10,2% dal primo trimestre 2023), con un ebitda di 244,04 milioni (+10,5%) e un utile netto rettificato di 163,66 milioni (+33,3%), a fronte di un debito finanziario netto in calo a 1,43 miliardi di euro e pari a circa 1,75 volte l’ebitda pro-forma degli ultimi 12 mesi, che tiene conto del contributo dei farmaci Avodart e Combodart/Duodart.
Per l’esercizio in corso la società farmaceutica stima ricavi compresi tra 2,26 miliardi e 2,32 miliardi di euro. L’ebitda è stimato tra 830 e 860 milioni di euro, con una marginalità nell’ordine del 37%. L’utile netto rettificato è indicato tra 550 e 570 milioni di euro. Inoltre, Recordati continua a prevedere di realizzare, con l’attuale portafoglio, ricavi superiori a 2,4 miliardi di euro nell’esercizio 2025, mantenendo un margine ebitda nell’ordine del 37%.