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StepStone Group, colosso Usa dell’asset management, specializzato in investimenti alternativi, sta ragionando su possibili partnership con reti di private banker e wealth manager in Italia per consentire agli investitori high net worth e mass affluent di accedere ai mercati privati tramite i prodotti semi-liquidi della sua controllata StepStone Private Wealth.
Bob Long, ceo di Stepstone Private Wealth, riferisce in un’intervista esclusiva a BeBeez che “Stepstone Group, una società globale di gestione patrimoniale quotata al Nasdaq (controllante di StepStone Private Wealth) che gestisce circa 640 miliardi di dollari di asset, di cui 326 miliardi in private equity, 45 miliardi in private debt, 84 miliardi in infrastrutture e 187 miliardi in real estate (dati al 30 giugno 2023, si veda qui la presentazione agli investitori dello scorso 3 agosto, ndr), riconosce al mercato italiano un ruolo di primaria importanza nel quadro della sua strategia di espansione paneuropea. Ragion per cui stiamo valutando attivamente le proposte di reti di private banker e wealth manager per rafforzare la nostra presenza nella regione e consentire agli investitori non istituzionali, in particolare agli high net-worth individual (HNWI), di incrementare la propria esposizione ai mercati non quotati. Questi ultimi hanno storicamente generato rendimenti migliori rispetto alle loro controparti pubbliche. L’aspetto più innovativo delle soluzioni semi-liquide di StepStone è la costruzione di portafogli con asset di qualità. General Partner di tutto il mondo ci aiutano a portare avanti operazioni di co-investimento, transazioni sui mercati secondari e marginalmente su quelli primari“.
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“Questa strategia consente agli investitori di ottenere un’esposizione a diverse fasi dei cicli economici e finanziari, allineata ai principi di convenienza, efficienza e trasparenza a cui ci ispiriamo. Le soluzioni destinate al pubblico retail beneficiano inoltre di un’ampia diversificazione dei portafogli a gestione attiva di cui si occupano i nostri oltre 340 professionisti di investimento nel mondo che si avvalgono della profonda esperienza di StepStone nei mercati privati e dei suoi strumenti di data intelligence e network. Noi offriamo agli investitori private wealth il modo di partecipare al mercato secondario. Questa è un’innovazione semplice e sostanziale.”
Celine El Debs, responsabile della distribuzione EMEA, tiene comunque a sottolineare che: “StepStone Private Wealth non ha ancora siglato accordi per distribuire in Italia i propri prodotti semiliquidi, ma sta valutando la possibilità di collaborare con reti di private banker e wealth manager per renderli disponibili agli investitori qualificati”.
L’interesse per gli investitori italiani non istituzionali da parte di StepStone Group conferma ulteriormente che il trend della democratizzazione dei private markets sta prendendo sempre più piede in Europa e in Italia. I gestori di asset alternativi vogliono cercare investitori diversi dagli istituzionali, quali family office, high net worth individuals o anche semplicemente clienti di servizi di private banking più o meno facoltosi. Gli asset manager tipicamente attivi nella gestione di fondi aperti con focus su asset quotati a strutturare prodotti nuovi, illiquidi e sempre più spesso semi-illiquidi stanno inoltre adottando un approccio di private capital per proporre alla clientela rendimenti più elevati di quelli offerti dai mercati tradizionali e decorrelati dal ciclo. L’Italia si sta affermando come paese particolarmente interessante su questo fronte nel contesto di un trend internazionale (sul tema di veda anche BeBeez Magazine n. 9 del 24 giugno).
L’ultima notizia su questo fronte era arrivata a luglio da Banca Generali, che tramite la sua Sicav-SIF lussemburghese BG Private Markets, gestita da BG Fund Management Luxembourg sa, ha lanciato tre nuovi comparti per la clientela High Networth (HNW), Ultra High Networth (UHNW) e private con focus di investimento su private credit, private equity e real estate, rispettivamente in collaborazione con Carlyle, Lion River e Generali Real Estate (si veda altro articolo di BeBeez). A fine giugno, invece, era stata la volta di Mediobanca Private Banking che aveva annunciato un accordo con Apollo Global Management finalizzato a consentire l’accesso alla propria clientela professionale Ultra-High-Net-Worth a una strategia diversificata sui mercati privati e a un suo portafoglio di investimenti costruito da Apollo negli ultimi 10 anni composto da oltre 10 miliardi di dollari diversificati tra private equity, private credit, real estate e infrastrutture (si veda altro articolo di BeBeez). E sempre a giugno era stata annunciata la partnership tra Blackstone e Unicredit per il lancio sul mercato italiano della raccolta del suo fondo di credito europeo del colosso Usa degli alternativi, dedicato a investitori privati che possano permettersi un ticket minimo di investimento di 100 mila euro, dopo aver fatto un test in Regno Unito e in Svizzera e prima ancora in Asia (si veda altro articolo di BeBeez).