Una distanza sul prezzo grande un miliardo di euro blocca la trattativa tra FCA e il colosso del private equity Usa KKR, che aveva ottenuto l’esclusiva della trattativa per la cessione di Magneti Marelli, la società del gruppo che opera nella componentistica auto, e FCA
Come noto, infatti, FCA partiva da una valutazione di almeno 6 miliardi di euro, mentre l’offerta di KKR sarebbe inferiore ai 5 miliardi. Per questo il presidente John Elkann e l’amministratore delegato Mike Manley potrebbero andare avanti sulla strada alternativa dello spin off e della successiva quotazione, a meno che nel frattempo non spuntino altre offerte oppure KKR riveda al rialzo la sua (si veda Bloomberg).
KKR vorrebbe condurre l’acquisizione tramite la controllata giapponese Calsonic Kansei Corp, acquisita lo scorso anno da Nissan Motor Co e altri azionisti per circa 4,5 miliardi di dollari. Le due società, di dimensioni simili, potrebbero essere fuse per dar vita a un grande gruppo leader di settore a livello mondiale da 18 miliardi di euro di fatturato.
Ma se KKR aveva spuntato l’esclusiva sulla trattativa, il dossier Magneti Marelli è comunque nel radar di altri grandi fondi internazionali. In particolare si è fatto il nome di Bain Capital e di Apollo Global Management (si veda altro articolo di BeBeez), ma secondo quanto risulta a BeBeez anche Cinven e Carlyle hanno un grande interesse per la società. In ogni caso pare che le valutazioni dei fondi siano al momento tutte nell’ordine dei 5 miliardi di euro.
Nel frattempo i sindacati si sono schierati contro l’opzione vendita a KKR: Fim, Uilm, Fismic, Uglm e Associazione Quadri hanno chiesto un incontro a FCA “per chiarire il futuro dell’azienda”. In particolare, Ferdinando Uliano, segretario nazionale della Fim Cisl, ha spiegato che “l’operazione spin off per noi è preferibile perché mette in sicurezza stabilimenti e l’occupazione, anzi, costruisce le condizioni per migliorare ulteriormente le potenzialità di crescita di un gruppo che ha venduto nel mondo oltre 8,2 miliardi di euro nel 2017, con oltre 43.000 occupati, di cui 10.032 nel nostro Paese”.