Le persistenti aspettative di prossimi tagli ai tassi di interesse, corroborate dalla revisione al ribasso al 2%, dell’inflazione core negli Stati Uniti nel quarto trimestre 2023 da parte della Fed e anche dalle dichiarazioni rese la scorsa settimana dal governatore della Banca d’Italia Fazio Panetta sui tempi ormai maturi per un ribasso, hanno posto le basi per nuovi consistenti rialzi dei titoli delle holding presenti nel portafoglio dei titoli del private capital pubblicato nella pagina Trading floor di BeBeez, in collaborazione con eToro. Per le holding, infatti, il livello dei tassi, e quindi dello sconto dei flussi di cassa attesi, è determinante.
In tale contesto chi ha investito in Mutares (+6,4%) ha trovato una ricca cedola nell’uovo di Pasqua. Il cda infatti ha proposto all’assemblea, in programma per il prossimo giugno, un dividendo complessivo di 2,25 euro per azione, comprensivo di una parte ordinaria di 2 euro e di una straordinaria di 25 centesimi (si veda qui il comunicato stampa). Si è trattato di un aumento del 23%, grazie a un 2023 da record, come testimoniano i primi numeri del bilancio annuale, che sarà pubblicato nella sua interezza il prossimo 11 aprile, e che vedono un aumento del 41% dell’‘utile netto della capogruppo a 102,5 milioni di euro, ricavi consolidati in crescita del 25% a 4.689,1 milioni di euro e un Ebitda consolidato a 756,9 milioni di euro, quadruplicato rispetto ai 182,5 del 2022 (si veda qui il comunicato stampa). Sulla notizia il titolo si è impennato alla borsa di Francoforte lo scorso 28 marzo.
Motivazioni di natura tecnica invece alla base della performance di Brookfield Infrastructure Partners (+6,1%), soprattutto il giudizio di Strong Buy con prezzo obiettivo di 38 dollari della maggioranza degli analisti nei confronti di un titolo che era rimasto alquanto sottovalutato.
Più strutturali i fattori alla base del +5% messo a segno da BlackRock TCPC. La settimana precedente infatti la controllata del più grande asset manager del mondo, specializzata in fondi di direct lending, aveva approvato la fusione con l’omologa BlackRock CIC, (si veda qui il comunicato stampa). Le due società gestiscono portafogli in larga misura coincidenti per settori e aree di rischio, per cui la fusione molto probabilmente porterà miglioramento nell’efficienza.
In tale favorevole contesto spicca lo scivolone di Bridgepoint Capital (-5,6%), il cui titolo ha patito l’annuncio dell’emissione di 687.382 nuove azioni ordinario a servizio del Piano di incentivi a lungo termine (si veda qui il comunicato stampa), ma che d’altra parte aveva guadagnato molto a seguito delle voci, appena confermate (si veda qui il comunicato stampa) della vendita di Dorna, la società organizzatrice della Moto GP e dalla SuperBike, a Liberty Media, che già gestisce al Formula 1, per 4,2 miliardi di euro. Bridgepoint aveva investito in Dorna nel 2006.