Bain Capital Private Equity e l’italiana NB Renaissance, al suo primo investimento all’estero, sono entrati in trattative esclusive per acquisire la francese Inetum, a capo di un gruppo internazionale che fornisce servizi e soluzioni digitali, affiancando il management team in un’operazione di management buyout (si veda qui il comunicato stampa).
Inetum è un’azienda di servizi IT che fornisce servizi e soluzioni digitali, e un gruppo globale che aiuta le aziende e le istituzioni a ottenere il massimo dalla transizione digitale. Attivo in più di 26 Paesi, Inetum conta quasi 27 mila dipendenti e nel 2020 ha generato un fatturato di 1,966 miliardi di euro.
A vendere è Mannai Corporation QPCSC, conglomerato industriale di Doha, in Qatar, attivo in vari settori, dall’ICT al lusso, che detiene il 99% di Inetum su base non diluita e il cui Board ha dato il via libera all’operazione.
Mannai è stata assistita da Crédit Agricole CIB, JPMorgan e Lazard Frères in qualità di consulenti finanziari e Clifford Chance Europe in qualità di consulente legale. Bain Capital e NB Renaissance sono stati seguiti da Credit Suisse, Torch Partners e Eight Advisory, nonché da Weil, Gotshal & Manges LLP in qualità di consulente legale.
Gli organi di rappresentanza dei dipendenti all’interno del gruppo Inetum saranno consultati e agli azionisti di Mannai Corporation QPSC sarà chiesto di approvare la cessione proposta in un’assemblea straordinaria, ancora da convocare. Il completamento della cessione sarà soggetto all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle competenti autorità antitrust e di regolamentazione.
Vincent Rouaix, presidente e ceo di Inetum, ha dichiarato: “Vediamo un grande potenziale per accelerare ulteriormente la crescita e sfruttare le potenzialità di Inetum nelle aree geografiche e nei business in cui operiamo grazie alla collaborazione con i nostri nuovi partner”.
Matthias Boyer Chammard, managing director di Bain Capital Private Equity, ha commentato: “Sfruttando la nostra ampia rete locale stabilita attraverso diversi investimenti realizzati in Francia, siamo stati in grado di sviluppare una forte relazione con il management team di Inetum e di apprezzare la loro lunga esperienza, la loro leadership nel settore e il track-record di crescita del business”.
Giovanni Camera, principal di Bain Capital Private Equity, ha aggiunto: “Inetum è un attore leader nella trasformazione digitale e supporta i propri clienti nello sfruttare al massimo le opportunità generate dallo sviluppo tecnologico e dalla digitalizzazione. Abbiamo sviluppato questa opportunità di investimento grazie alla nostra esperienza nei servizi IT, avendo investito in altre aziende del settore (tra cui Engineering in Europa e Genpact e Brillio a livello globale). Siamo entusiasti di poter sostenere la crescita di Inetum attraverso investimenti organici e tramite M&A”.
Quanto a NB Renaissance “si tratta del primo investimento all’estero“, ha spiegato infatti a BeBeez il partner Stefano Bontempelli, “ed è stato fatto in un settore, quello dei servizi IT, in cui abbiamo già investito con successo in passato e in cui abbiamo sviluppato capacità e competenze per supportare, insieme a Bain Capital, il management in una nuova fase di crescita, organica e tramite M&A. Inetum è un leader europeo nella trasformazione digitale e partner tecnologico di riferimento per i suoi clienti alla ricerca di nuove opportunità derivanti della rivoluzione digitale”.
NB Renaissance, attraverso il suo fondo III, è infatti già socio del fondo V di Bain Capital, in Engineering Ingegneria Informatica, colosso italiano del software per le aziende. E, ha aggiunto Bontempelli, “ E’ il quinto investimento del fondo III di NB Renaissance dopo il completamento degli investimenti in Engineering, Rino Mastrotto, Sicit e Hydro Holding. A questo punto risulta investito circa il 50% del fondo”. Ricordiamo che quest’ultimo ha raccolto impegni di investimento per circa un miliardo di euro, quasi tutti ottenuti entro il marzo dello scorso anno (si veda altro articolo di BeBeez).
L’investimento su Inetum è comunque del tutto indipendente da quello in Engineering, che sempre ieri ha annunciato di aver rilevato il 49% che ancora non possedeva di Cybertech, salendo così al 100% del leader italiano nella cybersecurity (si veda altro articolo di BeBeez). “L’investimento su Inetum è stand alone, come lo era stato quello in Engineering. “Si tratta dello stesso settore ma con geografie diverse: Inetum opera in Francia, Spagna e Belgio, mentre Engineering principalmente in Italia con una presenza in Brasile Germania e Stati Uniti”, ha precisato infatti Bontempelli.